Blog – Lo sport avvicina genitori e figli
Molti genitori che non riescono ad avvicinarsi ai propri figli si trovano a superare le distanze grazie alla loro passione per lo sport. Non riescono a parlare di famiglia, di lavoro, di amore, di politica, ma si ritrovano assieme davanti alla televisione e allo stadio.
Vale per il calcio ma anche per il basket, il tennis o altri sport. In occasione degli Europei, per sottolineare questo confortante fenomeno, pubblico delle bellissime parole sul calcio di Giorgio Tosatti: che era un giornalista sportivo ma forse era anche uno scrittore e un poeta.
Si può, prendendo a calci un pallone, ipnotizzare milioni di persone? Incantarle davanti a uno schermo? Riempire uno stadio di gente diversissima e fonderla sotto la stessa bandiera, come se li legasse un giuramento di sangue? Suscitare passioni irrazionali, travolgenti, primitive? Far vibrare in meno di due ore tutti i sentimenti dell’anima, dall’amore alla ferocia, dalla gioia alla desolazione? Accendere la fantasia di sogni e spingere migliaia di persone ad inseguirli con sacrifici e disagi incomprensibili? Comunicare emozioni e bellezza, diventare colori e musica, danza e corrida? Raccontare storie indimenticabili di sfida ed eroi? Inorgoglire o deprimere una nazione, una città? Rendere famoso qualcuno per un gol, una partita, un gesto e garantirgli un posto nella memoria collettiva? Legare con un comune codice di sentimenti e linguaggio, il potente e l’uomo qualunque, l’intellettuale e l’ignorante, il vecchio e il giovane? Si può, ma non chiedetemi perché. Questo dispensatore di suggestioni chiamato calcio, resta un rito misterioso.