Articoli / Blog | 05 Maggio 2024

Blog – Non dimenticatemi

Pavel Florenskij è stato un filosofo, matematico e presbitero russo. Il 26 febbraio 1933 Florenskij viene condotto agli arresti, condannato a dieci anni di gulag e più tardi trasferito in un campo di prigionia presso le isole Solovki, nel Mar Bianco. Padre del geologo e astronomo Kirill Pavlovič Florenskij, morì fucilato per ordine del regime sovietico l’8 dicembre 1937 a 55 anni. Il Vangelo della VI domenica di Pasqua (Gv 15,9-17) quello nel quale Gesù chiama “amici” coloro che stanno per tradirlo e abbandonarlo, mi ha fatto pensare a lui: di questi propongo il seguente magnifico brano

La vita è fatta in modo che si può dare qualcosa al mondo solo pagandone poi il prezzo con sofferenze e persecuzioni. E più il dono è disinteressato, più crudeli sono le persecuzioni, e dure le sofferenze. Tale è la legge della vita, il suo assioma di base. E anche se nel tuo intimo hai coscienza dell’irrevocabilità e dell’universalità di questa legge, quando ti scontri con la realtà, con ogni caso specifico, resti colpito come se fosse qualcosa di imprevisto e nuovo. Con tutto ciò, ti rendi conto che non è giusto il tuo desiderio di respingere questa legge e di sostituirla con la tranquilla aspettativa da parte dell’uomo che offre il proprio dono all’umanità; un dono che non può essere ripagato né da monumenti, né dai panegirici dopo la sua morte, né dagli onori o dai soldi durante la vita. Al contrario per il dono della grandezza è l’uomo che deve pagare con il proprio sangue. E la società fa di tutto perché questi doni non le siano offerti. Nessun uomo illustre ha mai potuto dare tutto ciò di cui era capace, poiché né è stato volutamente impedito da tutto ciò e da tutti coloro che lo circondavano.
E se non riescono a impedirglielo con la violenza e le persecuzioni, si insinuano conlusinghe e regali, per corromperlo e sedurlo

Pavel Florenskij, Non dimenticatemi, Mondadori 2000, pp.374-375; Lettera 13 febbraio 1938 dalle Solovki

I commenti sono chiusi.