FAQ (Frequently Asked Questions) – Le domande ricorrenti degli utenti

  • 1. Perché il blog si chiama “Come Gesù”?

    Il blog Come Gesù ha questo nome a motivo del saggio Come Gesù su celibato e amicizia che Mauro Leonardi ha pubblicato nel giugno 2011 per le Edizioni Ares. Le discussioni di quei tempi sono tutt’ora rintracciabili. La crescita dell’interesse e del traffico di utenti sui social spinse Leonardi ad aprire un blog che conservò lo stesso nome del libro. Dapprima nella piattaforma blogspot, dal luglio 2012 Come Gesù si trasferiva nella piattaforma WordPress, progettata e gestita dalla Web Agency Liquid Factory. In esso veniva mantenuta e irrobustita la primitiva vocazione al dialogo rispettoso e aperto a tutti, attraverso l’impegnativa scelta di tenere aperto un Forum (chiuso successivamente nel 2017 a motivo della difficoltà di proteggere il blog dagli attacchi hacker). Contestualmente al blog, la pagina Facebook “Come Gesù” non era quindi più ristretta solo al libro “Come Gesù” ma si apriva a far conoscere i contenuti del blog.

  • 2. Il nome completo del blog è "Come Gesù - Il blog di Mauro Leonardi". Si chiama così perché sul blog può scrivere solo Mauro Leonardi?

    Sì.
    Fino al 18 settembre 2020 però la linea editoriale era un’altra. Consisteva nel far scrivere chiunque, moderando i toni del dialogo: per questo tutt’ora sul blog si conserva un vastissimo numero di Lettere che a volte hanno contenuto che si discosta dalla fede o dalla morale della Chiesa. Don Mauro però ha constato che, dopo quasi 9 anni, il suo messaggio era compreso da molti ma non riusciva ad arrivare a tutti. Molti, purtroppo, leggendo solo superficialmente il blog, continuavano a pensare che TUTTI i post fossero scritti da Mauro Leonardi, o che comunque questi ne condividesse il contenuto: cosa evidentemente impossibile quando i medesimi contraddicevano la dottrina o la morale cattolica.

    Fino al 18 settembre 2020 quindi, la specificazione “di Mauro Leonardi”, serviva solo ad indicare che Leonardi sentiva la responsabilità che all’interno del sito e grazie al Regolamento ci fosse quel clima di rispetto che, secondo lui, è uno dei valori cristiani che il nostro tempo più urgentemente sente il bisogno di chiedere alla Chiesa. Da allora invece il blog ha, sostanzialmente, solo i contenuti di don Mauro e ad essi rimane demandato quel messaggio di rispetto e tolleranza che rimane il denominatore comune di tutto i suoi interventi

    Il 5 settembre 2021 è stato introdotto un altro cambiamento: la possibilità di commentare i post.
    Poiché la relazione si nutre di diversità, dopo un anno esatto dal cambio di linea editoriale è stato possibile affermare che in pratica, nei dodici mesi successivi, erano cessati quasi del tutto gli interventi dei fruitori del blog. Era superfluo quindi mantenere la possibilità di commentare: i trend nazionali peraltro ci dicono che i commenti sugli articoli ormai avvengono quasi interamente sui social. Rimane possibile consultare il Regolamento del blog come traccia storica di quanto avvenuto. Non è escluso che in futuro, cambiando di nuovo la linea editoriale, sia di nuovo necessario utilizzarlo.
    Tutti i contenuti del blog vengono per altro messi sui social: quindi è possibile continuare a commentare lì

  • 3. Cosa pubblica Mauro Leonardi sul suo blog? 

    Sul blog vengono pubblicati tutti gli articoli dei quotidiani, settimanali, riviste su cui scrive, nonché la rassegna stampa dei suoi interventi in TV, delle interviste che fa o riceve, e di tutto quanto riguarda citazioni del blog Come Gesù.

     

  • 4. Rimane il fatto che Mauro Leonardi è un prete. Un prete non dovrebbe occuparsi di preghiera, sacramenti e cose pie invece che diventare famoso? A maggior ragione Leonardi non dovrebbe scrivere cose d'amore o intervistare personaggi quanto meno di dubbia fama. Oltretutto non è un prete qualsiasi ma è un sacerdote dell'Opus Dei: i preti dell'Opus Dei non hanno ben altra reputazione?

    Mauro Leonardi, pur con i suoi limiti personali, è un prete come tutti gli altri ed è un prete dell’Opus Dei come tutti gli altri preti dell’Opus Dei. Al primo posto viene la sua normale attività pastorale e, compatibilmente con essa, l’altra.
    È importante non dimenticare però che i sacerdoti dell’Opus Dei sono sacerdoti secolari esattamente come quelli diocesani, non sono cioè religiosi. Affermare che la secolarità è una caratteristica propria dei laici, non implica negarla nei sacerdoti secolari. Non è vero infatti che questi ultimi, con l’ordinazione, perdono la secolarità. Acquistano semplicemente una nuova qualità che tra i laici non si dà. Álvaro del Portillo nel libro Laici e fedeli nella Chiesa lo spiega con queste parole: «Nei chierici si ha una prevalenza della loro funzione ministeriale, così che, seppure non siano radicalmente separati dall’ordine secolare, la loro funzione nell’ordine profano è subordinata alla loro funzione sacra; potranno svolgere solo quelle funzioni profane che siano congruenti con il loro stato, quante volte il loro esercizio sia compatibile con la loro funzione nella Chiesa. In ogni caso è bene tenere presente che continuano a essere radicalmente inseriti nel mondo; non è un fenomeno di separazione, bensì di prevalenza e subordinazione». Di seguito aggiunge: «Viceversa per i religiosi – testimoni pubblici, nomine Ecclesiae, dello spirito delle beatitudini e pertanto del nuovo cielo e della nuova terra – si ha una vera separazione. È tale separazione a curis et negotiis saecularibus [in nota cita san Gerolamo, san Benedetto, san Tommaso d’Aquino e Suárez] che produce, che rende possibile, la testimonianza escatologica pubblica che è propria ed essenziale dello stato religioso. Fino al punto che se la sostanza teologica dello stato religioso non consistesse in ciò, tale stato ecclesiastico non avrebbe ragion d’essere: infatti la possibilità e il diritto di vivere privatamente i consigli evangelici o di contrarre vincoli associativi per la realizzazione di attività apostoliche sono – come abbiamo visto – facoltà o diritti propri di tutti i fedeli del Popolo di Dio.» (Á. del Portillo, Laici e fedeli nella Chiesa, Giuffré, Milano 1999, pp. 174-175).

  • 5. Non ho capito cosa significa: è possibile rispiegarlo in termini più semplici?

    Il lavoro di comunicazione di Leonardi non intacca quello della normale pastorale. Circa il primo, egli svolge sul web un lavoro che è esattamente sovrapponibile a quello di tanti altri sacerdoti: intenzioni della Messa, commenti al vangelo, meditazioni, omelie, lezioni dottrinali, testi di spiritualità. In secondo luogo scrive di plurimi argomenti evidenziando il positivo presente anche in situazioni complessivamente lontane da quelle cristiane. Infine scrive testi di narrativa come qualsiasi altro cristiano. Non scrive romanzi a tesi o apologetici “alla Graham Green”, per fare un esempio. Si comporta così perché ritiene in coscienza che la sua vocazione sacerdotale vada espressa anche vivendo la sua originaria e laicale vocazione professionale di scrittore, come Paolo di Tarso aveva quella di fabbricante di tende (At 18,3). Si dimentica spesso che il modo di essere prete nella Chiesa Cattolica è da sempre molto vario; sono moltissimi i sacerdoti che nel corso della storia si sono contraddistinti per i loro contributi alla scienza. Per esempio: Niccolò Copernico, Gregor Mendel, Gerges Lemaitre, Guglielmo d’Ockam e molti altri. Nei suoi scritti fondazionali San Josemaría Escrivá scrisse che sarebbe venuto il momento nel quale anche i sacerdoti dell’Opus Dei, compatibilmente con i loro impegni pastorali ed apostolici, avrebbero continuato a svolgere il loro lavoro professionale. Nell’Opus Dei hanno vissuto questo aspetto della vocazione già diversi sacerdoti. Due nomi su tutti: don Francisco Botella per trent’anni cattedratico di matematica e don José Orlandis, storico di fama mondiale.

     

  • 6. Ma con il suo scrivere, Mauro Leonardi tocca argomenti e sostiene tesi non condivise da tutti i cattolici: così facendo non crea divisioni?

    In termini di diritto canonico, bisogna in primo luogo ripetere che un sacerdote dell’Opus Dei non ha altri limiti che quelli imposti  a tutti i sacerdoti diocesani e dagli Statuti della Prelatura. Mauro Leonardi però si rende conto di avere a volte convinzioni che, sebbene siano del tutto lecite e cristiane, sono però opinabili che potrebbero infastidire qualche laico e rendergli faticoso l’accesso sacerdotale. Per questo, ha chiesto di poter svolgere la sua attività pastorale a Roma e presso il Centro Elis: in questa situazione ci sono tantissimi altri sacerdoti dell’Opus Dei per cui se qualche persona dovesse trovarsi in difficoltà con Leonardi ha la più ampia possibilità di rivolgersi ad altri. È necessario aggiungere però che Mauro Leonardi è molto attento a non portare le sue convinzioni opinabili sul piano della direzione spirituale personale, nella predicazione e nella catechesi. Distingue con grande attenzione tra il piano “privato” e quello “pubblico”.

  • 7. Perché Mauro Leonardi ha intervistato per "Novella 2000" personaggi che sembrano essere lontani dalla Chiesa o contro la Chiesa come Vladimir Luxuria, Rocco Siffredi, Gianluigi Nuzzi, Vittorio Sgarbi? È evidente che una cosa del genere desta scalpore e questa è una conferma del suo desiderio di essere sotto i riflettori: oltretutto, non è vero che dando spazio a gente come questa, indirettamente si avvallano le loro tesi anticristiane?

    L’ideatore delle interviste su Novella 2000 è Roberto Alessi, il direttore della rivista. Costui, attraverso queste interviste, desiderava indagare su come varia tra gli italiani il senso del bene e del male, del peccato e di Dio, facendo domande dirette su queste argomenti a personaggi famosi, cioè a personaggi cui l’italiano medio guarda. Quando Mauro Leonardi ha ricevuto questa proposta ha riconosciuto in essa la possibilità di vivere quanto Papa Francesco ha chiesto al Prelato dell’Opus Dei nel suo primo incontro: “portate la gioia del Vangelo in particolare nelle periferie delle classi medie”. Il lettore di Novella 2000, così come quello di Metro, di ORA, di VOI,  o lo spettatore de La vita in diretta e di Storie italiane, è la persona qualsiasi, quella della vita quotidiana, e proprio ad esse Mauro Leonardi desidera arrivare visto che in questo modo oggi il Papa declina la vocazione all’Opus Dei. Inoltre le persone intervistate hanno spesso punti di vista molto diversi per cui alla lunga le loro convinzioni si compensano: per esempio il pensiero di Sgarbi sull’omosessualità e Papa Francesco sono del tutto opposti a quelli di Vladimir Luxuria.

    Infine, occorre tener presente l’insegnamento di Papa Francesco in Gaudente et exsultate n. 135 “Dio è sempre novità, che ci spinge continuamente a ripartire e a cambiare posto per andare oltre il conosciuto, verso le periferie e le frontiere. Ci conduce là dove si trova l’umanità più ferita e dove gli esseri umani, al di sotto dell’apparenza della superficialità e del conformismo, continuano a cercare la risposta alla domanda sul senso della vita. Dio non ha paura! Non ha paura! Va sempre al di là dei nostri schemi e non teme le periferie. Egli stesso si è fatto periferia (cfr Fil 2,6-8; Gv 1,14). Per questo, se oseremo andare nelle periferie, là lo troveremo: Lui sarà già lì. Gesù ci precede nel cuore di quel fratello, nella sua carne ferita, nella sua vita oppressa, nella sua anima ottenebrata. Lui è già lì.”

  • 8. Cosa c’entra l’Opus Dei con questo blog? L'Opus Dei appoggia il lavoro di Mauro Leonardi?

    Come si sarà capito l’Opus Dei non ha nessuna relazione specifica con questo blog: o, meglio, ha la medesima relazione che ha con il lavoro professionale di qualsiasi fedele della Prelatura. D’altra parte, quanto Mauro Leonardi scrive o dice Mauro Leonardi non rappresenta in nessun modo il pensiero dell’Opus Dei. Sarebbe come chiedersi se un blog o un libro di un sacerdote della Diocesi di Napoli rappresenta in qualche modo il pensiero del vescovo di Napoli o l’impostazione della sua pastorale. Come per Napoli risponde il vescovo di Napoli con i suoi più stretti collaboratori e non un prete qualsiasi, così per la Prelatura dell’Opus Dei rispondono il Prelato e i suoi Vicari.

     

  • 9. Il blog Come Gesù, come tutta la presenza sul web di Mauro Leonardi, è molto professionale: dove prende il denaro don Mauro? È l'Opus Dei a pagarlo?

    L’Opus Dei non c’entra nulla e non contribuisce economicamente al mantenimento del blog. Mauro Leonardi ha molto a cuore che il livello professionale della sua attività di scrittore sia il più possibile alto perché fare bene il proprio lavoro per amore di Dio e del prossimo è una caratteristica importante della sua vocazione. Così come cura attentamente un’omelia in Chiesa, allo stesso modo è attento a un articolo che pubblica. Liquid Factory è regolarmente pagata per questo e il denaro per questa remunerazione viene a Mauro Leonardi dagli introiti delle sue pubblicazioni. Oltre a ciò, non appena pagato ciò che è necessario, Mauro Leonardi dà in beneficenza quanto riceve: non tiene nulla per sé.

     

  • 10. Mauro Leonardi pare essere a favore delle unioni omosessuali, oppure dell'eutanasia e così via: come la mettiamo con queste sue posizioni eterodosse?

    Leonardi è un prete cattolico che ha la stessa fede e dottrina della Chiesa cattolica. Il suo atteggiamento rispettoso, che valorizza il positivo che c’è in ogni posizione, proprio per questo può dare a tratti l’impressione di cadere nel relativismo morale o nell’irenismo ma se si ha la pazienza di leggere i suoi scritti nel loro insieme, e non si è né superficiali né prevenuti, si può verificare che non è così.
    Prima del 18 settembre 2020 era in vigore un regolamento del blog, con un importante corollario, che erano fortemente tesi a garantire il dialogo e il rispetto da parte di tutti. Questo Corollario, che è possibile leggere come Memoria storica al prossimo punto, ha cessato di avere la funzione prevista dal 18 settembre 2020, ovvero dal momento in cui Mauro Leonardi, prendendo atto che molti non comprendevano l’obiettivo del blog, è stato costretto a pubblicare su di esso solo i propri interventi

     

  • 11. COROLLARIO

    Poiché sul blog intervengono persone con convinzioni e stili di vita profondamente diversi e ciascuno deve sentirsi rispettato anche per essi, in linea con quanto affermato da Papa Francesco al Discorso conclusivo del Sinodo sulla Famiglia “il Vangelo rimane per la Chiesa la fonte viva di eterna novità, contro chi vuole ‘indottrinarlo’ in pietre morte da scagliare contro gli altri – 25/10/2015″, in questo sito è proibito enunciare verità della Fede cattolica, valori, norme morali, leggi o consuetudini della medesima in tono di richiamo autorevole o rimprovero morale o dottrinale. Non ci si può rivolgere agli altri utenti in tono contrappositivo, con intento polemico o che faccia presumere l’intenzione di rispondere “colpo su colpo”. Così, per esempio, non si può dire ad un persona notoriamente omosessuale “la pratica omosessuale è peccato e contro la dottrina della Chiesa”; ad una persona notoriamente divorziata risposata “il matrimonio è uno e indissolubile”; ad un luterano “ti ricordo che il Papa è infallibile”; ad un musulmano “Gesù è il vero Messia e non Maometto”; ad una persona che ha fatto uso della gestazione per altri “l’utero in affitto è immorale ed è un abominio”; e così via. Il senso di questo corollario è questo: chi ha idee o comportamenti diversi o contrari rispetto alla fede e alla morale cattolica deve, nonostante ciò, potersi sentire a casa propria su questo blog. L’obiettivo di questo corollario, pertanto, non è l’irenismo, dire che tutto va bene, o mettere in dubbio le verità di fede, quanto il non fare proselitismo. “Non si deve spiegare. Sentite bene questo: se tu hai un amico, un’amica che non crede, tu non devi dire: ‘Ma, tu devi credere per questo, per questo, per questo’… e spiegargli tutte le cose. Questo non si deve fare! Questo si chiama proselitismo, e noi cristiani non dobbiamo fare proselitismo. Cosa si deve fare? Se io non posso spiegare, cosa devo fare? Vivere in tal modo che siano lui o lei a chiedermi: ‘Perché tu vivi così? Perché tu hai fatto questo’? E lì sì, spiegare”(Papa Francesco, Guidonia Montecelio, 16 gennaio 2017). Non deve avvenire, in buona sostanza, che una persona che abbia manifestato in modo rispettoso convinzioni o comportamenti diversi o contrari da quelli professati dalla Chiesa Cattolica si senta ripetere, a meno che ci sia un clima costruttivo di dialogo e sia l’interessato a chiederlo, che la dottrina e la prassi cattolica è un’altra. Questo atteggiamento implica ovviamente che chi riceve questo rispetto debba, a propria volta, rispettare chi lo tratta così.

     

  • Chi, in merito alle FAQ, avesse suggerimenti per migliorie o volesse ricevere chiarimenti può scrivere a [email protected]

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