Blog – In carcere si muore di caldo. Davvero
Quando ci lamentiamo del caldo e parliamo di “temperature roventi” forse dovremmo fermarci un attimo e riflettere sulla situazione di quei nostri fratelli e sorelle che, qui in Italia, vivono davvero in celle con temperature roventi.
“Oggi mio figlio mi ha chiamata e mi ha detto che stanno tenendo i detenuti chiusi nelle celle quasi tutto il giorno, con 50 gradi e senza ventilatori e stanotte mio figlio che soffre di asma si è sentito male e nessuno gli ha aperto. La situazione è al limite”, ha raccontato ad Antigone la mamma di un detenuto nel carcere di Milano Opera. A San Vittore “Sono sempre più giovani, sempre più poveri. Vivono in celle roventi, lo spazio è poco, se sono fortunati hanno due sedie. Le attese sono infinite, vuote. Il tempo non passa mai e ad agosto sarà peggio. Molti hanno disturbi psichiatrici. Le famiglie sono lontane, nessuno sa che esistono. Non hanno voce e la rabbia cresce. Il carcere diventa una discarica sociale perché fuori non c’è niente per aiutarli”. E ancora, da Agrigento: “Siamo tre detenute in cella, il bidet viene usato sia per lavarci che per pulire le stoviglie. Le docce sono in comune e ne funziona solo una su due per 15 detenute in sezione. Siamo invase da blatte e formiche. Dal bidet fuoriescono i topi. I materassi sono pieni di muffa. Spesso e volentieri siamo senza acqua e luce. I ventilatori li abbiamo comprati a nostre spese. Non abbiamo mai accesso alla biblioteca. Non ci sono corsi da frequentare. Non c’è nessuna attività. Noi donne non siamo considerate da nessuno, siamo all’abbandono”. Le prigioni italiane scoppiano ma da 11 anni in qua non c’era mai stato un numero così alto di detenuti. È in queste condizioni quando le persone diventano numeri e la recidiva e i suicidi raggiungono numeri altissimi.
Purtroppo film e serie TV continuano a farci credere che i nostri luoghi detentivi siano degli alberghi a cinque stelle ma nulla è più lontano dalla realtà. Negli anni scorsi, oltre che per Pasqua e Natale, in occasione dell’estate ho promosso delle raccolte dei generi più elementari per l’igiene personale: bagnoschiuma, dentrifici e spazzolini. Con lo stesso fine lascio qui, per chi lo volesse utilizzare, il nuovo iban intestato a “Vicariato di Roma – Cappellani Carceri: IT39E0623003229000015292543