Articoli / Blog | 25 Aprile 2024

Blog – San Marco, l’unità non è l’uniformità

Spesso sento parlare di essere come i primi cristiani : salvo scoprire subito dopo che chi lo afferma pensa a qualcosa di molto fantasioso, dove la conoscenza di chi fossero davvero quei nostri primi fratelli è più frutto di kolossal come Quo vadis che della storia oggettiva. La realtà della vita dei primi cristiani era ben diversa. Conoscere la biografia di San Marco – ma non solo, basti pensare ai discepoli di Emmaus – ci insegna che i primi cristiani non temevano che tra loro ci fossero dissensi, difformità, discussioni perché sapevano che la vera unità nulla ha a che vedere con l’uniformità superficiale che nasconde sotto il tappeto i veri problemi: anzi si rendevano perfettamente conto che quest’ultima mina l’altra.

Gli Atti degli apostoli ci informano che “Barnaba voleva prendere con loro anche Giovanni, detto Marco, ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere uno che si era allontanato da loro, in Panfilia, e non aveva voluto partecipare alla loro opera. Il dissenso fu tale che si separarono l’uno dall’altro; Barnaba, prendendo con sé Marco, s’imbarcò per Cipro. Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore” (Atti 15, 37-39). Non sappiamo esattamente perché e in quale senso Marco avesse deciso in una precedente occasione di lasciare “la loro opera” ma alcune cose sono chiare. La prima è che Paolo non volle “comandare” su Barnaba facendo valere la propria maggior autorità di apostolo direttamente chiamato da Cristo; la seconda è che anni dopo tutto si era ricomposto al punto che Paolo cita Marco con affetto e gratitudine almeno tre volte (cfr. Filemone 23-24; Colossesi 4,10; 2 Timoteo 4,11).

La terza, e definitiva per quello che m’interessa qui, è che i primi cristiani non avevano problemi a raccontare ai posteri anche le loro difficoltà. Quanti cristiani di oggi avrebbero consigliato all’autore degli Atti degli Apostoli di sorvolare ed edulcorare la storia?

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