Articoli / Blog | 22 Gennaio 2020

METRO – Individualisti in famiglia? Forse. Però…

Domenica, al ristorante con un amico, notavamo diverse coppie che avevano deciso di pranzare assieme e che invece, mentre attendevano il cameriere, guardavano ciascuno per proprio conto lo smartphone. La colpa è del cellulare? Un po’ sì, certamente, tanto è vero che ormai ogni marca consente di controllare se il tempo in cui siamo connessi aumenta o diminuisce, ma nessuno di noi può nascondere che quando chi ci sta davanti merita la nostra attenzione, per nulla al mondo cederemmo all’impulso di rispondere anche solo a una telefonata.
Quella che sembra l’esplosione dell’individualismo è solo l’evidenza di come siamo sempre stati. I nostri bisnonni che agli inizi del novecento stavano accanto al camino senza telefono, televisione, radio e luce, non erano più sensibili di noi: semplicemente non si vedeva dove andavano i loro pensieri. Anzi, proprio perché oggi siamo più attenti all’altro, ci sentiamo sfidati dalla nostra poca empatia. L’attenzione per gli altri dipende non da una decisione volontaristica ma dalla capacità di condividere pezzetti della nostra vita. Il problema di quelle coppie che vanno al ristorante per stare insieme ma poi guardano il cellulare non è all’ora del pranzo della domenica ma il resto della settimana. Cos’ hanno condiviso dal lunedì al sabato? Quali passioni hanno vissuto assieme? Che siano i figli o una fiction su Netflix, qualcosa ci deve essere.

Tratto da METRO