Blog / Renato Pierri | 03 Gennaio 2020

Le Lettere di Renato Pierri – Anneliese Michel e gli esorcisti da esorcizzare

Tra le tante vittime di un falso cristianesimo, alcune delle quali santificate dalla Chiesa, è senz’altro da annoverare la povera Anneliese Michel. Vissuta non nel medioevo ma, cosa incredibile, nella seconda metà del secolo scorso. Nacque a Leiblfing (Germania) il 21 settembre 1952 e morì ad appena 24 anni a Klingenberg am Main, il 1º luglio 1976.

Anneliese, povera Anneliese, oggi forse saresti ancora  viva, se non avessi avuto la disgrazia d’essere figlia di genitori che credevano negli esorcismi e nelle possessioni diaboliche. Eri malata, Anneliese, semplicemente malata e bisognosa di cure mediche. Le convulsioni presero a tormentarti negli anni della scuola superiore. I medici ti diagnosticarono una forma d’epilessia, e i tuoi genitori ti “diagnosticarono” una forma di possessione diabolica. Nonostante la malattia, povera Annaliese,  riuscisti a terminare gli studi e a conseguire il diploma.  Nel settembre del 1973 ti iscrivesti all’università di Würzburg. Sognavi di diventare insegnante elementare. Ma i tuoi genitori credevano alle possessioni diaboliche e agli esorcismi, e si persuasero che tu fossi posseduta dal demonio e bisognosa d’esorcismi. E ti misero nelle mani di bravi sacerdoti. Mani migliori non potevano trovare. I bravi sacerdoti cominciarono a collaborare con i tuoi genitori per distruggerti. A fin di bene, ovviamente, Aneliese, a fin di bene.  Anziché tranquillizzarti, dirti che eri una creatura ingenua ed innocente, che nulla avevi da farsi perdonare da Dio, fecero sì che ti sentissi colpevole non solo dei suoi peccati (quali i peccati dell’innocentissima Annelise?), ma anche di quelli delle persone che ti circondavano, dei peccati del mondo intero. E cominciasti a punirti, Anneliese,  per i tuoi peccati inesistenti, per i peccati degli altri, per i peccati del mondo intero. Cominciasti a dormire su un pavimento di pietra, tu che eri malata e sofferente, e bisognosa di dormire in un comodo letto,  a privarti del cibo, tu che avevi bisogno di essere ben nutrita. Gli attacchi d’epilessia ripresero a tormentarti, e fu necessario ricoverarti in ospedale dove fosti sottoposta ad una cura di tranquillanti e ad alimentazione forzata. Povera Anneliese, a che servivano le cure dei medici? Ci voleva l’esorcista. Questo il pensiero dei tuoi amorevoli genitori.  Si rivolsero al vescovo Josef Stangl, il quale ti affidò a due esperti di cose demoniache, due conoscitori dell’inferno, due che i diavoli li conoscevano uno per uno per nome: gli esorcisti Ernst Alt e Arnold Renz. Questi due preti, povera Anneliese, fecero ciò che ancora oggi fa qualche esorcista incosciente. Ti fecero tenere ben ferma da uomini robusti, recitarono le loro formulette, ti irrorarono ben bene d’acqua santa, bruciarono un bel po’ d’incenso, e dichiararono che sì, tu Anneliese, innocente ingenua Anneliese  eri posseduta da ben sette diavoli, tra cui Lucifero, Giuda, Legione e Belial. Questi diavoli sguazzavano, si crogiolavano, sollazzavano, secondo quelle menti illuminate, nel tuo corpo martoriato, e sai col permesso di chi? Di Dio, ovviamente! Una sorta di associazione per delinquere divino – satanica. E per scacciarli, tutti quegli esseri immondi, le menti illuminate continuarono a tormentarti, e la malattia pure continuò a tormentarti, e tu stessa pure continuasti a tormentarti fino a che la morte non venne a liberarti. I tuoi genitori, Anneliese, e i due conoscitori dell’inferno, furono condannati a sei mesi di reclusione per omicidio colposo.

Nessuno pensò ad esorcizzare i tuoi genitori, il vescovo e i due preti.

Renato Pierri