Articoli / Blog | 28 Gennaio 2019

Agi – La differenza tra amore vero e gelosia folle sta tutta in quel ‘per me’

Giuseppe Cirillo, il sindaco di Cardito, il paese dove un bimbo di 7 anni è stato ucciso a bastonate dal compagno della madre, afferma di conoscere il giovane di 24 anni accusato di questa atrocità tanto da poter dire fosse “tranquillo”. “Conosco il ragazzo fermato e la sua famiglia. Sono persone tranquille”. Intanto però il ragazzo è agli arresti per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio aggravato: il secondo delitto si riferisce alla sorellina del bimbo morto che, al momento, a causa delle percosse subite si trova ricoverata in gravi condizioni nell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. La morte del bimbo di sette anni è avvenuta nel pomeriggio di domenica in un’abitazione di Cardito. Si ignora il movente della furia omicida: forse l’uomo non tollerava le attenzioni che la donna, 31 anni, riservava ai suoi bambini. Dove per “suoi” si intendono i bimbi nati da una precedente relazione. Un terzo figlio di 4 anni, infatti, nato dalla coppia, è a casa del tutto illeso. Essobdi Bedra, così si chiama l’uomo accusato, avrebbe ucciso il figlio della compagna e ferito gravemente la sorellina picchiandoli con una scopa e ricoprendoli di pugni.

Il folle movente, quindi, sarebbe, la terribile forza dell’amore. Perché non dobbiamo dimenticare che la gelosia, ancor più una gelosia follemente ingiustificata come quella di un padre verso i figli che la propria compagna ha avuto da un altro uomo, è una forma patologica dell’amore. La gelosia esplode quando si ha la certezza, o anche solo il timore e il sospetto, di perdere la persona amata per colpa di altri. In quel caso, l’amore, inteso come possesso, fa sì che si dica: visto che tu non sei solo per me e per nostro figlio, è meglio che i tuoi figli muoiano piuttosto che tu viva per loro.
Amare è dire a un’altra persona «è importante per me che tu esista»: dirglielo con parole e con ogni genere di gesti, è amare. Dirglielo sempre, in ogni situazione, anche se la vita non è minacciata, perché lo stupore di un’esistenza nasce dal fatto meraviglioso che tu e io potevamo non esistere e invece ci siamo, siamo qui, ci siamo conosciuti e desideriamo trascorrere il resto della nostra esistenza a renderci la vita sempre più felice, ricca, positiva. L’amore possesso invece dice “è importante che tu esista per me”. Sembra nulla quella minima inversione di parole, quel mettere il “per me” prima o dopo, ma invece è tutto. È la differenza del lasciar vivere o dell’uccidere, dell’essere accecato dalla gelosia o dal saper amare nonostante non ci si senta ricambiati. Essobdi Bedra apparentava una vita normale, tranquilla, che fa dire al sindaco “era una persona tranquilla” ma il suo animo era avvelenato dall’amore “possesso”: dal “la tua vita ha senso solo se vivi per noi”. Voleva che la compagna vivesse solo per lui e per loro figlio: era accecato da quel falso amore al punto di massacrare di botte delle vittime innocenti. Bimbi che, come tutti noi, avevano invece tutto il diritto di incontrare l’amore, quello vero, e di nutrirsene.

Trato da Agi