Articoli / Blog | 15 Novembre 2018

Agi – Il caso della neonata tenuta per due anni nel bagagliaio di un auto

Per motivi processuali riemerge un fatto orribile che quando lo si conosce interroga più ancora dell’orrore che suscita. Rosa Maria Cruz, sposa e madre di tre figli, originaria del Sud America ma da sempre residente in Francia, nel 2013 venne scoperta a tenere nascosta nel bagagliaio dell’auto da due anni una bimba avuta da una relazione clandestina.

Aveva portato la vettura dal meccanico chiedendo che non venisse aperto il bagagliaio perché era pieno di cianfrusaglie e non aveva avuto il tempo di svuotarlo. Il meccanico, mentre lavorava all’auto, sentendo dei rumori provenienti dal baule dell’auto lo aveva aperto, pensando si trattasse di un animale. “Ho scoperto questa bambina nella parte inferiore del bagagliaio, nuda, accanto ad un culla sporca, è stato disgustoso. Sono saltato indietro tanto era forte l’odore…”. Serena, così si chiamava la bimba, è stata salvata dai vigili del fuoco. Ancora mezz’ora e sarebbe morta, avevano detto. Il processo chiarirà tutto: al momento sembra che la signora tenesse la figlia, la piccola Serena che ora è in affido, in una stanza della sua casa e nel bagagliaio della sua auto e, secondo altre versioni, il meccanico trovò per caso l’auto parcheggiata assieme ad altre.

A quel tempo, cinque anni fa, la signora aveva detto agli investigatori che il bambino le era sembrato sempre solo una cosa: aveva scoperto che era una persona solo quando, all’età di 18 mesi, le aveva sorriso.

La prima reazione alla scoperta di una tale efferata atrocità è un orrore che lascia senza fiato. Poi, germinano una moltitudine di domande. È noto il caso di madri che uccidono i figli e lo rimuovono: basta pensare al delitto di Cogne. Ma qui Rosa non ha ucciso la figlia: l’ha alimentata per due anni tenendola chiusa in un bagagliaio e in una stanza. Pare, cioè, una spirale diabolica tra il non voler uccidere ma, al contempo, il non voler far vivere, l’alimentare e il tenere prigionieri. È possibile immaginare Rosa che dopo aver dato da mangiare al marito e ai figli va ad alimentare la piccola Serena?

Le tesserine del puzzle però forse trovano un senso se si riflette su un particolare. I vigili del fuoco hanno dichiarato che “ancora mezz’ora e la bimba sarebbe morta”. Possibile che sia solo un caso? È così inverosimile pensare che la signora Cruz, quando diede al meccanico il divieto di frugare nel retro dell’auto non sperasse invece che quel suo comando venisse infranto, che il bagagliaio venisse aperto e che, così la piccola Serena venisse liberata dalla vita atroce che sua madre le infliggeva e venisse salvata? Il meccanico di allora disse “c’era un odore insopportabile”.

Forse le uniche parole giuste per parlare di queste nefandezze. Che però non si spiegano solo con la parola pazzia, ma che vanno ascritte anche all’incredibile intreccio che può rendere folle il cuore della donna quando l’insopprimibile istinto di maternità fa viene ostacolato dalla paura assoluta di far conoscere il frutto di un amore al quale non si è mai dato il permesso di uscire dalla clandestinità.

Tratto da Agi