Blog / Rassegna stampa | 03 Ottobre 2018

Avvenire – L’adesione digitale a Francesco che chiede di pregare per la Chiesa

Per la categoria Rassegna Stampa l’articolo di Guido Mocellin per la rubrica WikiChiesa

Ha scritto ieri, qui su “Avvenire”, don Mauro Leonardi che il tam-tam digitale ha diffuso rapidissimamente la speciale intenzione – «chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi» – che papa Francesco ha affidato, per il mese di ottobre, alla sua Rete mondiale di preghiera. È proprio così: ne fa fede, tra l’altro, il picco di popolarità raggiunto da “Vatican Insider” con il post che ha dedicato alla notizia il 29 settembre. Tolta la quota minoritaria di internauti che rifiuta a priori qualsiasi iniziativa di questo papa, fosse anche – appunto – un Rosario, è evidente che essa ha trovato un’adesione molto convinta nella blogosfera ecclesiale, sebbene sia stata supportata dalla “Rete mondiale di preghiera” con una semplice pagina web che contiene i materiali di base. Vuol dire che ha risposto a un sentimento diffuso, colmando un vuoto che, riferendosi in specifico alla crisi degli abusi sessuali, di potere e di coscienza, Maria Elisabetta Gandolfi aveva evidenziato molto bene, qualche giorno fa, sul blog “Vino Nuovo”: un’intenzione di preghiera dedicata a quella crisi, in queste ultime domeniche, né la si è trovata stampata sul «foglietto che abbiamo nei banchi», né si è saputo che sia stata improvvisata da qualche fedele o chierico più sensibile. Dentro a tale adesione mi ha colpito, per la semplicità e la tempestività, l’iniziativa di Giovanni Tridente: il 30 settembre ha confezionato, diffuso e invitato a diffondere dal suo profilo Facebook una “infografica” (detto all’antica: un “cartoncino”) recante il calendario settimanale dei misteri del Rosario, la preghiera alla Madre di Dio Sub tuum praesidium e quella a san Michele Arcangelo scritta da Leone XIII. Basta stamparlo, se proprio non si vuole pregare davanti a uno smartphone…

Tratto da Avvenire