Blog / Renato Pierri | 06 Aprile 2018

Le Lettere di Renato Pierri – Perché va bene abolire l’ergastolo e non va bene “abolire” l’inferno?

Come mai? Come mai le stesse persone buone e oneste che auspicano l’abolizione dell’ergastolo, si sono scandalizzate alla notizia della “abolizione” dell’inferno come pena eterna? Come mai tanta preoccupazione al solo pensiero che il Papa possa aver detto che l’inferno non può esistere eternamente? Come mai nessuno si è fermato solo un attimo a riflettere se sia giusto il concetto di un inferno eterno? Semplicemente perché molte persone buone  e oneste ragionano come i Testimoni di Geova, pure buoni e onesti: “La Bibbia recita così? Allora significa che così è”. Oppure come alcuni musulmani, pure buoni e onesti: “Il Corano recita così? Allora significa che così è”. E’ in realtà ragionano per modo di dire, giacché la ragione in tal modo va a farsi friggere. E se si provasse a riflettere appena un po’ sul concetto di inferno eterno? Sul significato di eternità riferita a Dio? Come possono, l’inferno e coloro che vi abiterebbero, diavoli e dannati, essere eterni, immutabili come Dio?