Articoli / Blog | 27 Gennaio 2018

Blog – La giornata della memoria

Cosa ricordiamo Il Giorno della Memoria? A me vengono in mente le parole di Gesù nell’ultima Cena: “Fate questo in memoria di me”. E poi mi sfilano davanti agli occhi i volti e i corpi scarnificati delle persone che furono rinchiuse e uccise nei campi di concentramento. Il corpo di Cristo donato e questi corpi dilaniati dalla crudeltà umana, da una barbarie cieca che utilizzò la tecnologia allora disponibile, la razionalità, non per costruire ma per eliminare.
La memoria di una salvezza che si rinnova, si scontra con la memoria di un orrore che ha insanguinato l’Europa. Che ha indossato il volto più nero del sarcasmo con quel: “Il lavoro rende liberi”. Rabbrividisco di fronte allo stravolgimento dei valori cristiani e umani che vedono il lavoro come dignità, come collaborazione dell’uomo all’opera creatrice di Dio.
In quell’epoca storica il volto del demonio si fece visibile grazie alle persone che lo resero possibile, o con il sostegno diretto o con l’indifferenza.
Penso ai sopravvissuti e a quanto debba essere pesante quella memoria benché sentita come imperativo categorico etico, umano. Sento rimbombare dentro di me – potenti – le parole di Primo Levi in “Se questo è un uomo”.
Mi vergogno del mio sentirmi sicuro senza riflettere sui sacrifici che sono stati il prezzo di quella sicurezza; mi vergogno della mia paura di niente, del fatto che do scontate tante cose, della mia indifferenza per la politica, del non vedere più il tesoro che è la nostra Costituzione. Mi vergogno e mi vengono in mente le parole di Anna Frank, di una ragazzina che mi invita a guardare il cielo blu, meraviglioso, oltre l’orrore.
Mi viene in mente papa Francesco che si scaglia contro la cultura dello scarto: perché insieme agli ebrei furono uccisi disabili, omosessuali, zingari, anziani, preti e bambini perché “non produttivi”. E non mi dimentico che ci furono anche fondamentalisti cattolici che fiancheggiarono quella barbarie “perché gli ebrei avevano ucciso Gesù”. Errore storico oltre che cecità ridicola visto che anche Gesù era ebreo e che in lingua ebraica fu scritta la Parola, la Legge, tutto.
Cerco di ricordare anche io affinché il calice doloroso di questa giornata diventi salvezza per le nuove esclusioni e conversione per chi ritiene di avere la Verità e che si debba lottare per la “verità” a ogni costo e non importa se si calpestano le vite degli altri.
Immagino di entrare in uno dei tanti campi di concentramento e vedo il male reso uniforme, terribile, tanto più crudele e freddo quanto più vestito della maschera dell’ordine e della legalità. E, Il Giorno della Memoria, cerco di ricordare che invece l’amore non è ordinato, perché è diffusivo e va dove vuole. Cerco di tenere nel cuore che il Cristianesimo non è una religione delle norme, ma adorazione di una Persona con ha occhi e mani che hanno avuto misericordia. Che hanno sanato i malati, accolto gli ultimi, perdonato assassini, spalancato il paradiso a ladri e prostitute.
E allora penso che c’è ancora speranza per il genere umano e in cuor mio mi accorgo che ho assunto un po’ lo sguardo di Anna Frank. Sì. Il cielo è più blu oggi. E possiamo essere felici. Ricordiamolo.