Blog / Don Sergio Fumagalli | 08 Agosto 2017

Le Lettere di don Sergio – La mia presenza sul blog Come Gesù

Caro Mauro,

dopo il tuo ultimo intervento sul blog nel quale dicevi che tutti avevano capito le mie intenzioni, ho lasciato passare un certo tempo prima di risponderti in modo un po’ più esteso.

Tu mi hai attribuito rabbia, invidia e ostilità nei tuoi confronti, nonché intenzioni malvagie nei confronti del tuo progetto di accoglienza… Mi sembra evidente che se non ritiri quanto hai detto, la mia collaborazione con te non avrebbe senso anche per questi ulteriori motivi, però ci tengo a ribadire quello che invece penso io, e che ritengo di averti esposto anche a voce a suo tempo.

Io credo che l’accoglienza verso determinate categorie di persone non possa consistere nel perdere la propria identità e la propria fede per assecondare il loro comportamento e giustificare tutto con la scusa della loro coscienza.

Posso ammettere che in un dialogo personale si possa valutare, attraverso il discernimento, quale sia la consapevolezza della persona che viene a chiedere consiglio ed accoglienza nella Chiesa, ma non posso ammettere che questa persona o queste persone vogliano “insegnare” e “giustificare pubblicamente” il loro comportamento chiedendo che sia la Chiesa ad adeguarsi ad esso.

Il fatto di dover tacere, di non poter replicare, di abbozzare, di far finta di non aver capito, di non aver sentito, di limitarsi a “dire cose simpatiche” su altri argomenti, lo concepisco possibile in un dialogo a tu per tu e privato, ma non in un blog pubblico dove il lasciar passare affermazioni contrarie alla fede e alla dottrina senza dire nulla a me sembra, non “accoglienza”, ma “ipocrisia” e mancanza di prudenza e di lealtà nei confronti di tutti gli altri utenti del blog.

Se tu ritieni che questa mia opinione sia ostilità, cattiveria e desiderio di far fallire il tuo progetto, posso assicurare che non è quello che penso; la mia opinione era fin dall’inizio quella che ti ho esposto sopra, continua tuttora ad essere questa, e non ho alcuna intenzione di cambiarla. Tra l’altro ho la coscienza tranquilla perché sono anche sicuro di avertela sempre manifestata.

Quanto ad altre questioni secondarie, anche se per altri versi non trascurabili, preferisco soprassedere.