Articoli / Blog | 31 Maggio 2017

METRO – Quando la fuga riguarda noi

Scappare di casa, scappare da scuola, scappare dall’asilo. Anche nell’ipotesi che tutto finisca bene e che non ci siano di mezzo pedofili e delinquenti, quando i bambini scappano i grandi vanno in crisi. E fanno bene. Se scappa da scuola va in crisi l’alleanza scuola-famiglia; se scappa da casa dei nonni la prima decisione è che non glieli lasceremo mai più: è l’esperienza di tanti che hanno perso il figlio in spiaggia nonostante fosse sotto controllo. Ma se scappa di casa, da noi, da mamma e papà, che fare? Intendo, ovviamente, dopo aver allarmato vicini, parenti, polizia ed amici ed averlo ritrovato. Secondo alcune ricerche, il 30% dei ragazzini tra i 12 e i 18 anni è scappato di casa almeno una volta. Le cause sono diverse: non andare d’accordo coi genitori, bullismo, fuggire con il partner. Tutti, però, sono sempre un urlo soffocato di aiuto rivolto ai genitori ai quali non si ha il coraggio di parlare apertamente. È questa dunque la direzione verso la quale deve muoversi l’esame di coscienza degli adulti: perché, per dirmi il suo problema, mio figlio è dovuto ricorrere all’estremo della fuga?

Tratto da Metro