Blog / Una donna nel Vangelo | 08 Maggio 2017

Martedì 9 Maggio – Chiusa nella tua mano

Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno. Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola». Gv 10, 22-30

È festa.
È inverno.
Cammini nel portico.
Come in casa.
Tanti pensieri.
Rivolti a tuo padre.
Tu e lui: una cosa sola.
Che meraviglia guardarti.
Che meraviglia che sei.
Mi riempio gli occhi di te.

Quante domande avete?
Quanti segni volete?
Chiudete la bocca.
Aprite le orecchie.
Ascoltatelo.
Camminate con lui.
C’è da capire con gli occhi.
C’è da prendergli la mano e seguirlo.

Chiusa nella tua mano.
Come in un abbraccio.
Protetta dalla tua mano.
Come a casa.
Accarezzata dalla tua mano.
Come pecora dal suo pastore.
Sostenuta dalla tua mano.
Mai più morta.
Mai più perduta.
Viva.
Con te.
In eterno.

Essere tua.
In eterno.
Ascoltarti.
Conoscerti.
Prendere la tua vita.
Prendere la tua mano.
Seguirti.
Ecco la risposta a tutte le domande.
Chi sei?
Che fai?
Vita.
Vita nella mano.
Eterna.
Protetta.
Mai più tolta.
Una cosa sola.
Ecco chi sei. Chi sono.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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