Blog / Il diario di Paci | 04 Marzo 2016

Il diario di Paci – 118. Paci e il libro

Ho letto un libro.
Non mi ricordo il titolo e la trama non era un granchè.
Ma una cosa mi ha colpito.
L’autore diceva che aveva voluto scrivere della serenità del male.
La serenità del male.
Il male dovrebbe essere così, una cosa che puzza.
E il cui fumo riempie tutta la casa.
E la pentola è da buttare.
E tutti hanno fame.
E la cena non c’è.

Invece il male non fa fumo, non puzza, e sfama tutti.
Si, il male non è la guerra, il sangue, il pianto, le urla.
Quello è il rumore del male.
C’è un male che è come un cibo andato a male, con un sapore strano ma non troppo.
Che ti fa finire il piatto.
Ti viene il sospetto.
Ma mangi lo stesso.
Perché l’odore sembra buono.
Perché forse sei tu che hai un sapore strano in bocca.
Perché è un peccato buttare via il cibo.
E allora non ci fai caso che c’è un retrogusto strano.
Dici no.
Dici mi sbaglio io.
E mandi giù.
E aggiungi acqua per mandar via quel sapore strano.
E mangi pane per mischiare quel sapore strano.
E ti senti male.
Il libro era una storia finta inserita in una guerra che c’è stata per davvero.
Non era una stupidaggine come questa della cena bruciata.
Però io ho pensato a questo.
Che il male ci entra dentro come un boccone amaro.
E del male te ne accorgi sempre.
Solo che il male all’inizio, non fa male, anzi.
Infatti tu hai fame e non vuoi buttare il piatto che hai davanti.
E il male è uguale.
Tu vorresti dire la verità, o proteggere quella persona calunniata, o restituire quello che hai rubato.
Ma poi perderesti la tua posizione, rimarresti senza quella cosa che volevi o ti metteresti dalla parte sbagliata, dalla parte di quello accusato.
Allora ti dici che in effetti quel sapore strano, non è poi così strano.
Perché hai fame.
Perché vuoi quella cosa.
Perché ci tieni alla tua posizione.
Perché ti vergogni a stare dalla parte sbagliata del mondo.
E il male scende giù nel cuore.
Come il cibo nello stomaco.
E fa male.
E ormai non puoi fare niente.
Di vomitare non ti va.
Di denunciare, dire la verità, dirti la verità, non ti va.
E il male rimane là.
E la superficie del cuore si ricompone, si placa.
Come la superficie dell’acqua dopo che il sasso che ci hai gettato, è andato a fondo.
Si placa.
Torna calma.
Serena.
Ecco, appunto, la serenità del male.
Dio mio.
Insegnami a sputare.
A sputare il boccone appena sento l’amaro.
Dio mio.
Insegnami ad aprire gli occhi e la bocca.
Per guardare le persone in faccia.
Per dire la verità in faccia.
Dio mio insegnami a sopportare la fame per poter tornare a mangiare cose buone.
Dio mio insegnami a sopportare un po’ di orgoglio per tornare a godere di un cuore pulito e buono.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.