Blog / Rassegna stampa | 06 Novembre 2014

Mauro Leonardi – Oms e gay, la controreplica di Don Mauro Leonardi a Costanza Miriano

Don Mauro Leonardi è un sacerdote e anche uno scrittore come riporta la sua bio su Twitter. Il suo ultimo articolo sull’Huffington Post (dove ha una rubrica) dal titolo ‘Omosessuali e mondo cattolico: il passo avanti di Nosiglia’, è stato oggetto di una replica garbata ma decisa da parte della giornalista Costanza Miriano, cattolica autrice di best seller, che intervistata da IntelligoNews aveva detto la sua. E ora Don Mauro le risponde – garbatamente anche lui- così. Pubblichiamo di seguito il commento all’intervista, solo dopo averlo contattato e averglielo chiesto (il numero è un regalo giunto solo oggi purtroppo). Un atto dovuto per la mission identitaria del nostro quotidiano online, che fin da quando ha fatto la sua apparizione in rete, si è mosso cercando di contattare tutte le voci disponibili ad entrare nel dibattito del giorno, da destra a sinistra fino ad ogni area di pensiero filosofico e a tutti i modi di vivere la fede. In piena libertà e vera democrazia.

“Stimo molto Costanza Miriano come persona – ho avuto il piacere di conoscere lei è il marito tempo fa a casa di amici – e come credente. Il fatto che due cattolici abbiano due sensibilità profondamente diverse nel comunicare la stessa fede deve essere visto solo come una ricchezza. Quindi non solo non è un problema che Costanza la pensi in maniera diversa da me – in modo peraltro molto civile e cortese – ma dovrebbe, a mio modo di vedere, attrarre chi vede la discussione dal di fuori.

Dico in altro modo quanto ho cercato di scrivere nel mio articolo – che non è sulla prof di religione né sullo studente, ma è sulle parole di Nosiglia che mi sono piaciute molto.
La prof avrebbe dovuto rispondere alla domanda dello studente citando il catechismo della chiesa cattolica ai punti 2357,8,9 dove mai si parla di malattia. E, questo contenuto specifico, è il medesimo dell’OMS . Non sto parlando di aborto, pianificazione familiare, ecc. ecc: sto parlando di questo.
Non sono stato, ovviamente, uno dei redattori del catechismo, ma immagino – anzi, se non ricordo male, credo di sapere – che prima di parlare di omosessualità gli estensori si siano rivolti ai migliori esperti internazionali. Non per fare proprio il loro giudizio morale, ma per sapere da un medico se un fenomeno è o no una malattia.

Come ha fatto notare Nosiglia, ci si trovava in una scuola pubblica e quindi in un ruolo pubblico. Fare così è dovere del professore che poi, in altra sede, in privato, può dire quello che pensa (sempre che sia nei termini di legge).
Se uno studente chiedesse a un prof di lettere se Dario Fo è uno scrittore, credo che questo prof di lettere debba rispondere che Dario Fo ha vinto il nobel della letteratura. Se vuole può anche aggiungere che quell’assegnazione è stata molto criticata, ma il premio rimane. A partire dal dato pubblico, poi potrà dire (entro certi limiti) quello che pensa. Non può rispondere: siccome il premio Nobel a Fo è stato voluto da certi poteri forti, non conta nulla, e quindi Fo non è uno scrittore.
Mi spiego? Quindi se uno studente chiede a una prof di religione – per di più in scuola pubblica – cos’è l’omosess per la chiesa, deve rispondere con i punti 2357, 8, 9 dove non si parla di malattia. E se l’OMS dice che malattia non è deve stare doppiamente attento a non dirlo.

Io, poi, sarei felice di sottolineare la continuità di giudizio – in questo caso – tra il catechismo e l’OMS perché abbiamo bisogno di costruire ponti, sempre. Non di innalzare muri”. 

Qui il link a Intelligo news