31 dicembre – L’ultimo diario
Con il brano di oggi termina la rubrica “In tre mesi”. Grazie a tutti!
Con “Il diario di Paci” è nato “Una giornata di Susanna“, acquistabile online e in tutte le librerie
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I diari finiscono in due modi. Il primo è quando finiscono uno dietro l’altro, anno dopo anno, su uno scaffale in alto, dove nessuno li può leggere perché nessuno li deve leggere; oppure finiscono perché chi li ha scritti strappa tutto trovandolo menzognero e falso, o vero e troppo vero. Ma di una verità che non si può dire. Un diario è la vita di una persona condensata in parole. Solo chi ama quella persona può leggerle perché solo l’amore fa conoscere l’altro. Paci ci ha dato le sue pagine, ci ha voluto conoscere e farsi conoscere. Ma ora chiude l’ultimo quaderno, l’ultimo diario. Chi l’ha amata l’avrà conosciuta. Chi non l’ha amata non ne sentirà la mancanza. Arriva un momento in cui non scrivi più. È come se tutto fosse stato scritto anche se non tutto è stato vissuto. Ma è il momento di chiudere. Chiudere e strappare. Strappare tutto non è semplice. Si inizia senza rileggere. Prendendo un ritmo. Pagina dopo pagina. Si strappa a metà e poi ancora a metà. Si fanno mucchietti e via tutto. Paci ha strappato tutto e ora continua da sola a dirsi quello che prima ci scriveva.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.