Blog / Una donna nel Vangelo | 11 Ottobre 2015

Lunedì 12 ottobre – L’amore non serve a niente, è un dono

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui». Luca 11,29-32.

Perché volere un tuo segno.
Quando posso averti tutto.

Perché aspettare un tuo segno.
Quando sei già qui.
Tu e la tua vita per me.

Quanto ci piacciono i segni.
Sono lì.
A dirci va tutto bene.
È tutto vero.
Invece no.
La vita non è così.
Non è così l’amore.
Non sono così i rapporti.
Voglio amare te.
E non i segni, le ricchezze, le certezze, che mi lasci.
Voglio amare te perché sei te.
Non per i bisogni che mi soddisfi.
L’amore non serve a niente.
Mai.
È un dono.
O non è amore.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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