Articoli / Blog | 25 Gennaio 2024

Blog – Greco con i greci, giudeo con i giudei

Nelle sacre scritture san Paolo racconta per esteso tre volte la sua conversione.
I tre racconti sono contenuti negli Atti ma solo in uno di essi l’Apostolo dice che il Risorto, rivolgendosi a lui in ebraico, oltre alla famosa domanda “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” aggiunge il proverbio di origine greca “duro è per te recalcitrare contro il pungolo” (Atti 26,14).

Questa espressione, riportata per la prima volta nella tragedia Agamennone di Eschilo e poi fatta propria da molti altri autori, era probabilmente diventata un’espressione proverbiale di uso comune: in ogni caso però, due anni prima, Paolo, quando aveva ricordato lo stesso evento davanti al popolo di Gerusalemme, aveva evitato di usarla.

Sono parole di Gesù come le altre però Paolo le riferisce ad alcuni, a chi le può capire, mentre evita di farlo a chi non le può capire. In altre parole, è suggestivo notare come Paolo adatti il messaggio alla capacità di intendere di chi ascolta imparando in questo proprio dal Maestro.

Gesù infatti usa con quell’Apostolo che avrebbe dovuto portare il Vangelo a tutti senza distinguere tra “giudeo e greco” un’espressione che noi definiremmo “laica”: siamo di fronte infatti a parole prese dal teatro non solo di Eschilo ma anche di Pindaro, Euripide e così via. Gesù, credo io, si comporta in questo modo proprio perché il messaggio dell’Apostolo possa arrivare alle orecchie dei “greci” nel modo più accessibile possibile. Paolo lo capisce e, proprio in ragione di questo rispetto, usa questa espressione quando parla con il pubblico colto riunito al tribunale di Cesarea ma la evita quando parla con i suoi confratelli: persone che avrebbero preso male il fatto che un giudeo citasse nei suoi discorsi un pagano.

Anche in questo Paolo trova il modo di farsi “giudeo con i giudei e greco con i greci” per salvare ad ogni costo qualcuno

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