Intervista ad Alessandro Macaluso – La mia indagine sul vivere liberi e felici
Alessandro Macaluso insegna filosofia nei licei italiani da molti anni. Questa sua indagine prende spunto dalle migliaia di ore trascorse a dialogare con i giovani a proposito di cosa significhi essere liberi e di come si diventa felici
Qual è il filo conduttore del libro?
Il lavoro è un’indagine sulla libertà e sulla felicità. Prende spunto dalla frase di sant’Agostino “tutti coloro che sono felici hanno ciò che vogliono, sebbene non tutti coloro che hanno ciò che vogliono siano necessariamente felici”. Questo significa che abitualmente non conosciamo i nostri desideri più profondi. È come se dal desiderio primigenio di felicità derivassero altri desideri “degeneri” (di sesso, droga, denaro, potere, ecc.) il cui soddisfacimento non ottiene la felicità. Per questo mi sono proposto di ricercare quali siano i desideri più profondi del cuore umano: solo essi possono condurre alla felicità. Così facendo mi sono trovato ad indagare anche sulla libertà. La libertà, infatti, non è solo la possibilità di scegliere. Ogni scelta per non essere casuale e, perciò non libera, presuppone dei motivi ed essi, a loro volta, presuppongono dei desideri. La libertà presuppone dei desideri e cresce dando spazio ai veri desideri, liberandoli, cioè, dai lacci dell’egoismo e dell’edonismo. Succede, infatti, che quando ci sentiamo comodi diventiamo indifferenti verso i bisogni e i problemi degli altri e i nostri sogni si rimpiccioliscono.
Andando alla radice ho scoperto che il primo desiderio è quello della verità, ma di una verità che ha a che fare con delle persone, non solo con delle idee e di una verità che si dà a noi sempre e solo come cammino in una storia. Perciò è fondamentale l’Incarnazione. L’uomo è “inquieto di Dio” ed è fatto per amare Dio, proprio perché Dio ha sete di essere amato da ciascuno di noi. Per crescere in felicità e libertà occorre crescere in intimità con Dio, perché solo Lui arriva alla parte più interna dell’anima, il cuore, inaccessibile anche alla nostra coscienza e lo cambia con la grazia; solo Lui è in grado di dare unità all’intera nostra vita; solo Lui può darci quella padronanza e quella sicurezza che derivano dal sapersi Suoi figli. Questa è la tesi di fondo del libro.
Quando parla di indagine si riferisce a un lavoro introspettivo o a una rilevazione statistica che deriva dalla sua esperienza di insegnante?
In primo luogo direi che il lavoro è il risultato di tante letture e di anni di dialogo quotidiano con Dio. Certamente però è anche il frutto del dialogo con generazioni di ragazzi. In fondo questo libro nasce dalle lezioni, dalle supplenze, dalle discussioni fatte in classe.
Mentre scriveva questo libro a quale lettore pensava? Allo studente del liceo, per esempio?
Pensavo ai miei alunni, compresi quelli che ormai hanno lasciato da tempo i banchi scolastici e hanno già messo su famiglia…Gli anni passano. Mi pare che questo libro possa interessare soprattutto i giovani che hanno vivo il tema della libertà ma, in generale, il suo messaggio può arrivare a qualsiasi persona che si ponga seriamente delle domande sul senso della vita. Questo breve scritto è anche una provocazione a guardare con occhi nuovi la realtà quotidiana. Molti si stupiscono quando scoprono che ogni loro loro azione, all’apparenza piccolissima, con l’aiuto della grazia acquista un valore infinito. Noi siamo protagonisti e non comparse nella vera storia, che è la storia della salvezza, a prescindere dal valore oggettivo di quanto facciamo.
Il libro è molto agile
Sì, avevo l’obiettivo di stare entro le cento pagine. Per questo le riflessioni sono “liofilizzate” e tocca spesso al lettore il compito di trarre da esse tutte le conseguenze. Lo stile di scrittura è paratattico, molto fluido, con poche incidentali. Il libro si legge scorrevolmente anche se è pieno di citazioni.
Un ateo, un non credente in Dio, potrebbe leggere questo libro?
Se non è prevenuto la risposta è affermativa. Vari miei amici e colleghi atei o agnostici dopo avere letto il libro lo hanno trovato interessante. Anzi, con le loro osservazioni mi hanno aiutato a migliorarlo in fase di stesura. Bisogna sottolineare, tuttavia, che sono miei amici. In generale è molto più quello che accomuna gli uomini rispetto a quello che li divide.
Le note sono messe in un modo molto originale
A pie’ di pagina si trovano quelle che vorrei fossero lette, le altre, invece, quelle che servono solo per conoscere le fonti, sono in fondo al libro. La scelta è stato fatta per facilitare al massimo il lettore. Questo libro si può leggere in un paio d’ore. Un lettore esperto ce la può fare anche solo in un’ora. Ovviamente, le cose cambiano nel momento in cui ci si vuole fermare a riflettere sui concetti espressi, che sono davvero tanti.
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