Blog / Una donna nel Vangelo | 15 Dicembre 2020

Mercoledì 16 dicembre – La tua parola è un segno

Commento al Vangelo (Lc 7,19-23) del 16 dicembre 2020, Mercoledì della III settimana di Avvento, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]

E li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».

Le domande su di te.
Hanno risposte senza parole.
Solo fatti.
Solo vita.
Vita che torna a vedere, a parlare, a camminare, a vivere.

Le domande su chi sei.
Hanno risposte senza parole.
Solo una beatitudine è la risposta giusta.
Nessuno scandalo.
Ma vita e gioia.
Beatitudine è la risposta su chi sei.

Chi sono già lo sai.
Chi sono io che devi attendere già lo sai.
Non serve un si o un no.
Serve guardare i poveri, i malati, i morti.
Loro ricevono la buona notizia.
Vengono sanati.
Resuscitano.
Solo Dio lo fa.
Sono qui.

Se vuoi incontrare Gesù.
Se vuoi sapere dov’è.
Se vuoi conoscerlo.
Cerca un malato.
Va dove c’è la morte.
Mettiti tra i poveri.
Lì c’è lui.
Lì lo incontrerai.
È facile.
Torna la salute, la vita, la parola è annunciata.
Tutto vive.
Eccoli i segni.