Blog / Una donna nel Vangelo | 26 Luglio 2020

Lunedì 27 luglio – Il seme nella tua mano

Commento al Vangelo (Mt 13,31-35) del 27 luglio 2020, lunedì della XVII settimana del Tempo Ordinario, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». Un’altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: “Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo”.

Vorrei essere seme che rimane nella tua mano.
Che non getti via.
Ma a che servirei?
L’orto rimarrebbe vuoto.
Tanti uccelli del cielo rimarrebbero senza casa.
Non servirei a nulla.

Vorrei essere lievito che rimane presso di te.
Non mischiata a nessuno.
Ma a che servirei?
La farina rimarrebbe come morta.
Non si sfamerebbe nessuno.

Gettami nella terra.
Mischiami alla farina.

Sono così debole lontana da te.
Non lasciarmi mai.
Non dimenticarti mai di me.

Sei arrivato nella mia vita.
Ed eri così piccolo.
Quasi non ti ho sentito entrare.
Sei andato a fondo.
Hai messo radice in me.
Ti sei mischiato, mescolato alla mia vita, ai miei giorni.
E sei diventato casa, riposo.
E sei diventato pasta, lievitata.
Sono custodita da te.
Sono sfamata da te.
Amore mio.

Parlami delle cose nascoste.
Tu mi riveli la mia vita.