Blog / Una donna nel Vangelo | 30 Maggio 2020

Domenica 31 maggio – Pace e perdono

Commento al Vangelo (Gv 20,19-23) del 31 maggio 2020, solennità di Pentecoste, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Pace, spirito e perdono.
Questo è quello che dai.
Questo è quello che fai.
Pace, spirito e perdono.
Tutto passa attraverso le tue ferite.
La tua vita ferita è la chiave che apre le mie porte chiuse.
La tua vita ferita è la pace che inonda come un soffio la mia vita, il mio viso e il mio amore.

Il tuo corpo ferito passa attraverso i muri che mi sono costruita intorno per difendermi.
Assediami.
Espugnami.
Prendimi.
Si pace, spirito e perdono.
Vita mia.

Non sono i segni che fai.
Ma i segni che hai.
Che cambiano la mia vita.

Metto le mie mani nei tuoi dolori per conoscere la tua gioia, la tua pace.
Solo addosso a te c’è la vita.