Articoli / Blog | 20 Marzo 2020

Blog – Papa Francesco: come confessarsi senza prete e tornare subito in Grazia di Dio

La pandemia del Coronavirus, che ha tolto a moltissimi la possibilità di andare a Messa e ha reso difficile e complicato confessarsi, ha scelto di manifestarsi in tempo di Quaresima, ovvero in uno dei periodi dell’anno nei quali è maggiormente consigliato confessarsi. Lo ricorda il Catechismo al n. 2042 che, sintetizzo, da una parte chiede di confessarsi almeno una volta all’anno e dall’altra chiede di ricevere il sacramento dell’Eucarestia almeno a Pasqua: visto che la ricezione del sacramento della riconciliazione assicura la preparazione all’Eucaristia, il precetto di comunicarsi a Pasqua normalmente significa implicitamente anche confessarsi a Pasqua.
Ma, appunto, per i motivi che tutti conosciamo non è possibile muoversi e quindi, tranne pochissime eccezioni, non è possibile confessarsi: come fare dunque?
La risposta è nota e questa mattina il Papa l’ha ripetuta: è la dottrina a riguardo della contrizione (CCC 1452). Ecco il testo che può essere ascoltato anche direttamente dalle labbra del Papa guardando il video linkato qui sotto.
“Padre dove posso oggi trovare un sacerdote, un confessore perché [a causa delle restrizioni dovute al Coronavirus, ndr] non si può uscire da casa: io voglio fare la pace col Signore, io voglio che Lui mi abbracci, cil mio Papà mi abbracci, come posso fare se non trovo sacerdoti?
Fai quello che dice il Catechismo. È molto chiaro. Se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio. È tuo Padre, e digli la verità: Signore, ho combinato questo, questo e questo, scusami, e chiedigli perdono. Con tutto il cuore, con l’atto di dolore, e promettigli: dopo mi confesserò, ma, adesso, tu perdonami, e, subito!, tornerai alla Grazia di Dio.”

Si concede il dono di speciali Indulgenze ai fedeli affetti dal morbo Covid-19, comunemente detto Coronavirus, nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi.
La Penitenzeria Apostolica concede inoltre l’Indulgenza plenaria ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa, alla recita del Santo Rosario, alla pia pratica della Via Crucis o ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile.
La stessa cosa vale per gli operatori sanitari, i familiari e quanti assistono i malati di Coronavirus. Alle stesse condizioni l’indulgenza plenaria è concessa anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé. La Chiesa prega per chi si trovasse nell’impossibilità di ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi e del Viatico, affidando alla Misericordia divina tutti e ciascuno in forza della comunione dei santi e concede al fedele l’Indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste).

https://youtu.be/wAt_BEFtIIs

Qui il Decreto della Penitenzeria Apostolica