METRO – I valori e le nostre idee sui giovani
L’abitudine di biasimare i giovani è antica come il mondo. È famosa una conferenza in cui Franco Nembrini cita frasi che vanno sempre più indietro nel tempo arrivando fino alle tavolette d’argilla babilonese di 5000 anni fa, tutte del tenore “con ragazzi come quelli di oggi la fine del mondo è alle porte”. Insomma, l’idea che i nostri giovani abbiano meno valori dei nostri è vecchia come il mondo. In fondo è perché non vogliamo invecchiare e non vogliamo che i giovani prendano il nostro posto. Noi non vogliamo morire: che c’è di strano nel riconoscerlo? Dovremmo impararlo, visto che è vero che ora la nostra morte è più vicina di prima e che saper vivere, ovvero accettare la vita con la giusta filosofia, include anche il saper morire. Se questi ragionamenti non ci toccano, proviamo a renderci conto di quanto sono patetici i vecchi che si ostinano a sembrare giovani. L’uomo e lo donna anziani che ostentano modi e comportamenti tipici dei giovani, non capiscono di essere semplicemente ridicoli. Oltretutto, se fosse vero che i giovani sono peggio di noi, poiché siamo stati noi ad educare loro, dovremmo avere la decenza di attribuirci almeno in parte la responsabilità di non aver saputo essere testimoni credibili di quei valori che, secondo noi, essi non seguono più. Se fosse vero che siamo di fronte a un “decadimento dei costumi” quanto siamo stati credibili nell’affermarli?