MIO Anno IV n. 45/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – La vita non è un videogioco

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù

Caro don Mauro, la notizia dell’uccisione di Luca Sacchi, il ragazzo ammazzato con uno colpo di pistola alla testa per aver cercato di difendere la fidanzata da una rapina fuori da un pub in zona Colli Albani, mi ha davvero colpito tanto. Possibile che non sia più possibile per i nostri ragazzi uscire e divertirsi in sicurezza? Possibile che alcuni giovani siano così violenti e senza remore ? Non mi sento garantita come mamma e nonna (Luisa, Cremona).

Cara Luisa, già in altri casi ho scritto sulla unione di morte e discoteca. Anche io trovo assurdo che molti giovani interpretino il divertimento come assenza di regole, come libertà di ledere il diritto altrui . A volte la noia diventa violenza e c’è un po’ l’illusione che la vita sia come un video giochi: se si sbaglia basta un tasto per andare oltre il game over. Abbiamo perso il valore della vita e del divertimento stesso che non è più evasione e riposo, o addirittura contemplazione del senso della propria vita come insegnano tutte le grandi religioni, ma energia distruttiva che non si ferma. Credo che per recuperare situazioni così dobbiamo lavorare coi piccoli: insegnare loro ad annoiarsi, a divertirsi con poco, a rispettarsi, a non usare mai le mani e pretendere che anche in TV e sui social venga condannato ogni comportamento aggressivo e lesivo della dignità altrui. Anche se è solo in parte il caso del delitto di cui stiamo parlando, sarebbe importante poi che nelle discoteche fossero effettuali controlli più severi a proposito della droga e in generale delle misure di sicurezza.