METRO – Il coraggio dei sedicenni di allora
Quando io avevo 16 anni, me lo ricordo, io e molti ragazzi come me, avevamo ideali, ma le azioni per ottenerli spesso erano vaghe e si realizzavano in piccoli contesti: la scuola, la piazza, la palestra, la sede del partito, la parrocchia. Non pensavamo – né sapevamo pensare – a progetti di respiro planetario, ad un’organizzazione globale.
Greta Thunberg ha dimostrato e sta dimostrando la forza dei giovani di oggi. Che grazie a tante cose tra cui i social sono in grado non solo di aderire ad ideali grandi, globali, ma anche di essere protagonisti all’interno di una organizzazione complessa di comunicazione, di azione, di sensibilizzazione. Spesso sento gli adulti lamentarsi dei giovani chiamandoli apatici ma sono loro, poi, che quando si trovano di fronte una Greta hanno da ridíre, non gli va bene neppure lei.
Ma se una ragazza, tra l’altro speciale perché soffre di sindrome di Asperger, contribuisce a salvare il mondo dando uno schiaffo al nostro consumismo, alla nostra società, non dovremmo forse fermarci un attimo per riflettere su quanta energia è contenuta in una vita vissuta con coraggio?
Non bistrattiamo i giovani per partito preso. Impariamo ad apprezzare la genialità di una canzone sulle carote che diventa virale e riconosciamo che ci vuole coraggio per proporla a X Factor 2019. Ci vuole coraggio per ridere come Nuela. Ci vuole coraggio per far commuovere come Greta.
Tratto da METRO