Balarm – Da vittime di violenza a imprenditrici: le “Cuoche combattenti” aprono una bottega

Alessandra Bialetti segnala al blog questo articolo

Cuoche combattenti. Donne che lottano. Che trasformano la ferita in feritoia, la crisi in opportunità, il dolore in germe di vita. Donne che non si piegano, che conoscono la sofferenza ma anche la volontà di non soccombere. Donne che mettono la loro esperienza di trauma a servizio di tante che non ce la fanno, che dubitano, che traballano, che perdono la speranza. Donne che riscoprono un valore e una dignità che qualcuno ha tentato di sottrargli. Donne contro la cancellazione, donne di rinascita. Donne che si mettono in rete perché essere legati gli uni agli altri è l’unica via per continuare a camminare. Non dimentichiamolo mai. Grazie a ogni singola persona che acquisterà prodotti che significano nuova vita.
 
Un sogno che è costato parecchia fatica e sofferenza, ma adesso finalmente, diventa realtà. Le lacrime questa volta sono di gioia: “Cuoche combattenti“, dopo due anni dalla nascita delle prime conserve con le etichette antiviolenza, apre finalmente un laboratorio culinario e una bottega per vendere conserve, prodotti da forno e piccola pasticceria (l’inaugurazione è venerdì 27 settembre alle 18 in piazza Generale Cascino 11 a Palermo).

Nicoletta Cosentino è stata in passato vittima di violenza domestica, dopo tante peripezie è riuscita ad uscire da quell’incubo e, grazie al centro antiviolenza sulle donne ha cominciato a sognare di aprire un’impresa tutta sua.

Le sue conserve e tutti i prodotti che produce con le sue mani e con quelle di altre donne che come lei se la sono vista brutta, hanno un’etichetta con dei messaggi contro la violenza sulle donne, come: “Tu vali e sei libera sempre”, “Chi ti ama non ti controlla”, “Senza paura sei molto più bella”. Sono circa venti i messaggi pensati per le donne.

Nicoletta è riuscita in questa impresa perché supportata e sostenuta in questo progetto da tante associazioni e da tante persone. «Ho chiesto un prestito di microcredito con Banca Etica – racconta la donna che per tenacia non è seconda a nessuno – ventimila euro, ma non è stato semplice perché il 20 percento dell’investimento avrei dovuto coprirlo io, cosa che ho potuto fare grazie a D.I.Re (donne in rete contro la violenza) che hanno un fondo per delle “doti di libertà”, ed erogano soldi a chi è in difficoltà, così sono riuscita a partire».

Cuoche combattenti è un’impresa individuale, ma Nicoletta è ambiziosa e spera di potere crescere ancora: si avvale dell’aiuto (all’occorrenza) di altre donne dell’associazione Le Onde Onlus, ma ha chiesto il supporto di alcune tirocinanti al Centro Astalli e all’associazione Pellegrino della Terra.

«La bottega aprirà con delle confetture che abbiamo appena realizzato – continua Nicoletta – extra di cipolle rosse, extra di prugne settembrine, extra di pere e noci, il pesto di melanzane. Ci saranno anche i muffin e su ordinazione si faranno dolci da forno e tante altre cose. Attualmente i prodotti di “Cuoche combattenti” sono in vendita da Qbio (a Palermo), ma presto la distribuzione si allargherà ad altre realtà. E sono in ballo già diverse collaborazioni con la Libreria Dudi, il Circolo Arci Le Giuggiole e l’associaizone Libero Gioco».

Un progetto voluto fortemente da una donna ma supportato da un’intera comunità: «I grazie che dovrei dire sono davvero tanti – conclude – dal Laboratorio Zen Insieme, all’Alberghiero Piazza al ristorante Ethnic, i centri antiviolenza e a tantissime singole persone che mi hanno aiutato molto».