La Dott.ssa Grimaldi risponde – Che cosa è la ginecomastia adolescenziale?

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Salve sono la mamma di un ragazzo di circa 13 anni, da qualche tempo mi riferisce un ingrossamento ed indolenzimento della ghiandola mammaria. Mio figlio è piuttosto magro, pertanto questa cosa si vede bene quando si toglie i vestiti. Ne ho parlato con il pediatra che mi ha rassicurato, ma non ho capito bene fino a quando posso stare tranquilla e se devo fare qualcosa in particolare. M. da Frosinone

Cara signora, durante il periodo della pubertà, nei maschi, si può osservare l’ingrandimento della ghiandola mammaria, spesso bilateralmente; questa condizione è detta Ginecomastia. Nella stragrande maggioranza dei casi è una condizione benigna e transitoria, il più delle volte familiare (probabilmente anche il papà l’ha presentata durante lo sviluppo puberale), solo eccezionalmente può essere espressione di patologie più importanti e meritare un’attenzione diversa. È più frequente negli adolescenti obesi, ma può verificarsi anche in soggetti normopeso, regredisce entro due-tre anni, anche se esistono forme benigne che durano oltre tale limite di tempo (ginecomastia idiopatica persistente). La visita del pediatra è importante, poiché serve a valutare che il ragazzo abbia iniziato lo sviluppo puberale, che non assuma farmaci o altre sostanze che possono provocare l’aumento della ghiandola mammaria ed escludere la presenza di altri sintomi.

Di solito non sono necessari esami clinici o strumentali: per convalidare la diagnosi è sufficiente la visita e la storia clinica.

D’altra parte se questa condizione persiste troppo a lungo, può causare un rilevante disagio psicologico, il ragazzo tende ad evitare situazioni collettive e preferisce isolarsi per la vergogna di mostrarsi in pubblico.

Se si configura un vero e proprio problema può essere opportuno considerare il trattamento chirurgico nelle mani di specialisti esperti e al momento giusto.

La ginecomastia adolescenziale o puberale fisiologica è un ingrossamento della ghiandolare mammaria negli adolescenti di sesso maschile, da non confondere con la pseudo ginecomastia dovuta ad altre cause come ad es.

l’adipomastia, comune nei soggetti obesi per la maggiore deposizione di tessuto adiposo, senza aumento della ghiandola mammaria sottostante.

La ginecomastia pur essendo una condizione benigna può causare molto imbarazzo e disagio emotivo nell’adolescente, pertanto non va ignorata ed il ragazzo va debitamente informato, ascoltato e seguito.

Generalmente compare tra i 13 ed i 14 anni (stadi I°- III° dello sviluppo puberale), è più frequente nei ragazzi con eccesso ponderale, nella fase iniziale può dare dolenzia che riflette la fase di proliferazione della ghiandola mammaria con infiammazione ed edema locale ed è pertanto motivo di ricorso al pediatra, che dopo valutazione clinica può rassicurare.

La maggior parte dei casi di ginecomastia adolescenziale non ha cause note:

sembra essere dovuta uno squilibrio locale transitorio tra la stimolazione degli estrogeni e l’azione inibitoria degli androgeni sulla crescita del tessuto mammario, anche se i livelli ormonali ematici degli adolescenti con ginecomastia sono nella norma; forse una maggiore sensibilità del tessuto mammario agli estrogeni circolanti potrebbe essere la spiegazione più plausibile.

In genere non sono necessari esami ematici e\o strumentali, però va indagata se compare nelle seguenti condizioni:

  • in assenza di segni di sviluppo puberale (volume dei testicoli < 4ml)
  • se evolve molto rapidamente in macromastia (diametro > 4cm)
  • nel sospetto di causa tumorale (massa testicolare o addominale)
  • in presenza di aspetto eunucoide (sospetta S. di Klinefelter)

Dopo 1-3 anni dalla comparsa il 75-90% dei casi di ginecomastia puberale si risolve spontaneamente.

L’osservazione e la rassicurazione sono l’unico comportamento da seguire, perché tale condizione si verifica in un momento delicato in cui i ragazzi sono alla ricerca della propria identità e può essere causa di rilevante malessere psicologico.

In età pediatrica non vi sono terapie mediche efficaci supportate da RCT (randomized controlled trial), nei casi di ginecomastia puberale persistente e/o in caso di disagio psicologico rilevante, la chirurgia plastica correttiva rappresenta l’unico approccio terapeutico efficace.

Per eseguire l’intervento è però necessario attendere il completamento dello sviluppo puberale, perché altrimenti la condizione può recidivare (l’intervento spesso lascia una minima quantità di tessuto ghiandolare residuo).

Per concludere la ginecomastia puberale è una condizione molto frequente, nella stragrande maggioranza dei casi è benigna e transitoria, spesso familiare, di solito regredisce entro 2-3 anni.

Per le forme persistenti che causano disagio psicologico, al termine dello sviluppo puberale, può essere necessario un trattamento.

Liberamente tratto da Management of Adolescent Gynecomastia: An Update. Soliman AT et al. Acta Biomed. 2017 Aug 23;88(2):204-213.

Tratto da IlPediatraOnLine

 

Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie. Fa parte della redazione del “Pediatria on Line” (sito informazione della Federazione Italiana Medici Pediatri) ed è inoltre membro della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.