Articoli / Blog | 21 Giugno 2019

MIO Anno IV n. 24/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Difficile avere un dialogo

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù


Buongiorno don Mauro,
l’altro giorno stavo accompagnando in macchina un prete della mia parrocchia che è anziano. Quando siamo scesi si sono avvicinate a noi due ragazze. All’inizio pensavamo volessero qualche informazione visto che ero con un prete, ma poi ci siamo accorti che erano Testimoni di Geova. Il prete che era con me si è arrabbiato e le ha cacciate via. Io sono rimasto un po’ perplesso perché forse potevamo provare a convincerle che la loro religione è sbagliata. Cosa ne pensa? (Francesco, Agrigento)

Cara Francesco,
capisco la reazione di fastidio del sacerdote che accompagnavi: a volte le persone di una certa età si sentono in difficoltà con le domande dei Testimoni di Geova. L’errore fondamentale di queste persone, che non sono cristiane perché non credono che Gesù sia Dio, è dire che i cattolici sbagliano nell’interpretare la Bibbia perché la Bibbia va presa alla lettera: e così non si rendono conto che anche loro in quel momento stanno facendo una interpretazione. Noi cattolici pensiamo che l’interpretazione sia necessaria e che in questo compito la Chiesa sia aiutata dallo Spirito Santo. Per esempio, quando Gesù dice “se il tuo piede ti è di scandalo, taglialo” (Mc 9,45) non vuole dire che lo si debba tagliare, dal momento che Cristo sta usando un linguaggio iperbolico, ma evitare certe occasioni di peccato; purtroppo invece i Testimoni di Geova, per rimanere in un caso simile, non permettono le trasfusioni di sangue. Credo che abbiate fatto bene a non fermarvi a parlare perché in quei casi è impossibile che le persone siano disposte a cambiare opinione.