Articoli / Blog | 07 Giugno 2019

Agi – Instagram senza cuoricini, la mossa evangelica di Mark Zuckerberg

È di oggi la notizia che l’esperimento di Instagram di togliere i like ai post, dopo il Canada riguarderà anche l’Italia. Per questo riproponiamo un post di qualche tempo fa.

La notizia è di quelle importanti. Pare che Instagram abbia in progetto di togliere di mezzo i “mi piace”, che su Facebook è il pollice verso l’alto mentre su Instagram è il cuoricino.  C’era stato qualche indizio ma poi Mark Zuckerberg, dal palco dell’F8, ha dato la conferma ai suoi programmatori. La nuova idea, che verrà sperimentata all’inizio solo in Canada, è quella di non rendere più possibile agli altri, vedere quanti sono i like sotto un singolo post: il numero dei cuoricini sarà visibile solo all’autore.

Per un attimo, confesso, mi sono sentito smarrito ma poi ho scoperto che, nel fondo, questa mossa di Zuckerberg è evangelica.  Anch’io, confesso, senza rendermene conto, ho preso il malcostume, quando vedo i post di qualcuno, di guardare prima al numero dei like che ai contenuti. E questo atteggiamento è tremendo non tanto per Instagram quanto per la vita. Perché, se non ci rifletto, quando ho davanti un persona, mi abituo non a guardare a lei per se stessa ma a guardare a lei per come la guarda – la pensa, la giudica, la considera – la gente.

Su Instagram guardo quanti cuoricini ha una foto e nella vita faccio prevalere altri parametri (i soldi, la bellezza, i successi, le vendite, le conoscenze, le copie vendute, i premi vinti) rispetto al mio giudizio: l’idea che io mi faccio di quella persona è soffocata dal rumore dei like di cui si circonda o dall’assordante silenzio nella quale sprofonda. 

Ho commentato questa notizia a un giovane amico e la sua reazione è stata: “Ma se tolgono i like, cosa rimane di Instagram”? Rimane la realtà, gli ho detto. Cioè, rimangono i contenuti. Cioè, rimane esattamente ciò per cui una foto, una notizia, un evento era quello che era prima di Instagram e che è il motivo per cui Instagram è nato: celebrare la bellezza di un istante attraverso una foto e comunicarlo agli amici. Quei contenuti erano il motivo per cui Instagram era nato.

Provate ad immaginare un libro senza i commenti che accompagnano quel libro. Nome e cognome sconosciuti, casa editrice sconosciuti. Quanti leggono un libro in queste condizioni? Pochissimi. Tutti siamo enormemente condizionati dai giudizi che accompagnano quel libro e questi giudizi ci giungono attraverso la fama dell’autore (articoli, riviste, passate televisive, post, commenti degli amici, importanza della casa editrice): togliamo tutto questo a un libro e cosa rimane? Rimane il libro, cioè in realtà tutto ciò che importa. Instagram, privandosi dei like sotto le foto, ha riavvolto la pellicola: è come se tutti i libri valessero solo se stessi, senza i commenti, la fama, che li accompagna. 

Quindi, se tolgono i like, Instagram perde la patina vanitosa e narcisista che l’ha ricoperta negli anni e torna ad essere se stesso. Instagram smette di essere diventato solo qualcosa d’altro e torna ad essere se stesso: all’inizio era una galleria di foto, adesso è per antonomasia il luogo della gara dei like. 

Dopo il primo smarrimento, la sensazione che ho provato alla notizia della possibile emancipazione di Instagram dai cuoricini, è stata la stessa di quando entro a Rebibbia. Nel carcere di Rebibbia, come in tutte le carceri, non possono entrare i telefonini: niente iPhone, niente internet. Nessuno ti può raggiungere ma, soprattutto, lì ciascuno è se stesso. Nella sua drammaticità ed esclusività. A parte i like, voglio dire. Gli smartphone non entrano per motivi di sicurezza ma l’assenza di like e disdice diventa,  nell’era attuale, un potente simbolo di ciò che davvero conta nella vita. 

Lì, a Rebibbia, sei solo tu. Non importa se sei ricco, se sei figlio, padre, laureato, e così via. La durata della pena varia, ma la giornata del carcere è in sostanza la stessa per tutti. Lì sei solo tu. Un detenuto è un detenuto, un custode è un custode, un prete è un prete.   

“Se tolgono i like, cosa rimane di Instagram?” Se tolgono i like, Instagram ridiventa Instagram. Cioè, diventa di nuovo Instagram. Come noi diventiamo di nuovo noi stessi, quando togliamo i like alla nostra vita: diventiamo quelli veri.

Non c’è bisogno di arrivare alla nudità del carcere per scoprirlo. Però, per essere noi stessi, abbiamo tutti bisogno di spogliarci di qualcuno dei tanti like dietro i quali mimetizziamo la verità della nostra vita. Forse iniziare da Instagram ci fa bene.

“Se a Instagram togli i like, cosa rimane di Instagram?” Questa esclamazione del mio amico mi ha fatto tornare in mente quando Gesù dice “la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12,24): per questo ho pensato che la mossa di Zuckerberg sia evangelica. Se la farà davvero, sarà la decisione che spingerà Instagram a tornare al proprio cuore.

Tratto da Agi