Articoli / Blog | 26 Aprile 2019

MIO Anno IV n. 17/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Non chiudiamo i nostri occhi

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù


Caro don Mauro, 
andiamo sempre tutti di corsa, ma rimango scandalizzata dal fatto che, quasi sistematicamente, nei centri commerciali o nei parcheggi ci sia sempre qualche furbetto che prende i posti riservati alle persone disabili o alle donne in gravidanza. In più, se fai notare educatamente l’illecito, spesso l’autore del misfatto minimizza dicendo che si era parcheggiato lì solo “ per cinque minuti” o che fare venti metri in più “non sarà poi questo gran problema” senza rendersi conto che, invece, per un disabile o una donna in stato interessante, venti possono essere un ostacolo veramente insopportabile (Roberto, Milano)

Caro Roberto,
hai perfettamente ragione  e tutti noi dovremmo imparare che dietro un atto di maleducazione c’è sempre un atto di cattiveria verso gli altri. Prendere il posto riservato ai disabili o alle donne incinta non è solo come un’infrazione al codice della strada ma è un atto di indifferenza e di grossa ignoranza che, con la scusa della fretta, del lavoro, del traffico e quant’altro, è indice del rifiutarsi di entrare nelle vite degli altri e di coglierne le difficoltà. Il manuale di riferimento per la disabilità è ormai quello dell’ICF che, contrariamente al passato, non attribuisce più una diretta relazione tra menomazione fisica e svantaggio, ma riconduce lo svantaggio stesso a condizioni sociale culturali che possono facilitare o innalzare barriere. Speriamo di diventare tutti dei facilitatori affinché le nostre ed altrui disabilità si riducano al minimo e che tutti possano godere di una piena integrazione sociale e relazionale.