METRO – Genitori, figli e conti con gli errori
Sapere di genitori che minacciano gli insegnanti o addirittura li picchiano se i figli prendono un brutto voto non solo è avvilente per la scuola e la cultura: è soprattutto pericoloso per i ragazzi stessi. In questo modo i giovani non vengono abituati a fare i conti con i propri errori, non imparano a vedere gli sbagli come possibilità di maturazione verso se stessi e verso gli altri.
Dare ragione al figlio anche quando ha torto è il modo più sicuro per fargli del male importante. Una persona incapace di tollerare i “no” si abitua, pur di cavarsela, a non riconoscere le regole e ad adulterare la realtà. Un bambino educato a non riconoscere l’autorità ed ottenere il massimo con il minimo sforzo non è solo un bambino male educato: è un futuro adulto sicuramente infelice e forse addirittura pericoloso. Un bambino sostenuto negli errori dai propri genitori, anche di fronte agli altri, diventa un adulto incapace di dialogo perché fa di se stesso un idolo. Spesso un genitore che difende il figlio sempre e in ogni caso è vittima delle proprie frustrazioni e usa il figlio come strumento per il proprio riscatto: lo ama solo se lo vede sul podio e cresce una persona infelice perché gli toglie la possibilità di sentirsi amato nel momento della caduta. Quando da grande sarà ferito cadrà nella disperazione perché impossibilitato ad immaginare che chi lo ama gli vuol bene nonostante tutto.
Tratto da Metro