Articoli / Blog | 20 Novembre 2018

METRO – Basta arroganza, serve solo sincerità

È regola ormai che, dopo una vittoria, l’allenatore o il calciatore distolgano il merito da sé per riferirlo “ai ragazzi” o “alla squadra”. Non vale solo per il calcio. Abbiamo capito tutti che nella comunicazione (e non solo) l’umiltà genera empatia, mentre l’arroganza allontana. Spesso si dimentica però che l’unico modo per “non apparire” arroganti è non esserlo. Fingere l’umiltà, essere dei falsi modesti, è una forma di arroganza ancor più odiosa dell’arroganza schietta rispetto alla quale è facile difendersi e mantenere le distanze. Pare che non sembrare arroganti sia conveniente. Si dice che nelle assunzioni delle grandi aziende i prescelti non siano necessariamente i migliori ma quelli che mostrano voglia di apprendere, di collaborare, che vedono nel lavoro un’occasione di apprendimento. Non bisogna dimenticare però che l’unica strada per essere umili è la sincerità. Non è umile chi nasconde di aver preso un ottimo voto a scuola ma chi sa che quel risultato è merito, certo del suo impegno, ma anche dei talenti che gli sono stati regalati dal Dna e della gente che lo ha educato, gli dato un metodo, lo ha sostenuto e così via. Quando il vangelo dice di non cercare di essere al primo posto a tavola (Lc 14, 7-12) non ci sta consigliando una sorta di furbizia politica per apparire bene ma ci consiglia di essere sinceri e di cercare il “proprio” posto: che quasi mai è il primo.

Tratto da Metro