Blog / Luciano Sesta | 12 Novembre 2018

Le Lettere di Luciano Sesta – “Le Iene” fanno flop sul gay palermitano

Ci si potrebbe chiedere come si può pretendere di denunciare una fede, avendone una altrettanto cieca di quella che si vorrebbe smascherare. E la “fede” con cui “Le Iene” sono andate a indagare la vicenda del gay palermitano “diventato” etero, convinte di poter facilmente rivelare il plagio operato dalla comunità evangelica a cui il giovane appartiene, si esprime nel seguente dogma: chi è omosessuale e “diventa” eterosessuale è sempre plagiato, chi è eterosessuale e diventa omosessuale, invece, scopre finalmente se stesso. Sempre. Senza se e senza ma. Senza chiaroscuri, senza mistero.

Nonostante qualche idea un po’ confusa (come per esempio che l’orientamento sessuale sia una “scelta”), il giovane palermitano e il suo pastore tengono abilmente testa alle domande dell’intervistatore, e gli fanno fare, a mio avviso, una pessima figura. Il pastore e il giovane dichiarano che ognuno è libero di fare ciò che crede, anche in base a una fede religiosa che altri non condividono o criticano. 

Le iene, invece, insistono a voler dimostrare falsa e assurda la loro posizione, con una veemenza inquisitoriale che si percepisce con imbarazzante disappunto nel tono e nelle domande dell’intervistatore, ai quali fanno da contraltare la sobrietà e la pacatezza del pastore. 

Il punto più basso, poi, quando, visto che con una certa dignità il pastore riesce a rispondere efficacemente alle domande, l’intervistatore non trova di meglio che dirgli “a me sembri solo un pazzo”. Che indecorosa mancanza di civiltà, e, soprattutto, che autogol da parte di chi doveva giocare il ruolo della persona ragionevole al cospetto di un invasato. 

Anche l’indagine finale sulle offerte che la comunità evangelica PDG “estorcerebbe” ai suoi membri finisce in un flop. La persona anonima che muove l’accusa, e di cui si riportano le parole, dava l’offerta volontariamente, e – altro clamoroso autogol – dichiara pure che altri, essendo indigenti, non danno alcuna offerta, dimostrando quanto il pastore aveva precisato sin dall’inizio, e cioè che le offerte sono libere, e non pregiudicano l’appartenenza, altrettanto libera, alla comunità.

La Iene, insomma, “bocciate”. Le ho difese qualche giorno fa per l’ottima inchiesta sulle vicende di Casteldaccia. Qui, invece, una pessima figura, con l’effetto, controproducente, che la comunità evangelica PDG, che pure è discutibile in molte delle sue manifestazioni, ne esce vittoriosa dal confronto. Che pessimo servizio. Che autogol.

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Luciano Sesta, sposato e padre di quattro bambini, è docente di Storia e Filosofia nei Licei Statali Insegna Antropologia filosofica e bioetica all’Università di Palermo, ed è stato membro dell’Ufficio della Pastorale della Cultura dell’Arcidiocesi di Palermo. Ha pubblicato numerosi saggi nell’ambito della teologia morale, della bioetica e dell’etica