Blog / Renato Pierri | 23 Ottobre 2018

Le Lettere di Renato Pierri – Dire sempre la verità a costo di disilludere

“Dio è come le stelle, sta a guardare… o forse piange?”, è il titolo di un mio breve articolo pubblicato qualche giorno fa sul blog “Come Gesù” del prete e scrittore Mauro Leonardi. Ne trascrivo alcune righe che ne sono in qualche modo anche la sintesi:

“Tranne qualche ingenuo, la maggior parte dei credenti si rende conto che è assurda l’idea di un dio intento tutti i giorni a porre rimedio ai capricci della natura e agli errori degli uomini, placando uragani e terremoti, spegnendo incendi e vulcani, domando venti e torrenti. Molti credenti, però, non riescono a rinunciare all’idea che Dio intervenga ogni tanto nelle vicende umane per operare guarigioni miracolose. Non possono rinunciare all’idea che pregando un santo o la Madonna o Gesù, l’intervento di Dio possa e

sserci, e una gamba amputata (Vergine del Pilar) possa ricrescere, una malattia incurabile possa guarire. Non si rendono conto, questi credenti, che nella sostanza è la stessa cosa, si tratterebbe sempre di un intervento di Dio per modificare il corso degli eventi.

Gesù, nel vangelo, non fa capire che avrebbe continuato dal cielo ad operare miracoli di guarigione”.

A riguardo, una frequentatrice del blog mi chiede: “Lei pensa davvero che sia rispettoso scrivere lettere del genere? Nei confronti di tutti quelli che hanno la forza di sperare, di credere nei miracoli?”.

La signora non contesta le mie affermazioni, e quindi la domanda potrebbe anche essere formulata così: “Lei pensa davvero che sia rispettoso disilludere la gente dicendo la verità? Nei confronti di tutti quelli che hanno la forza di sperare, di credere nei miracoli?”.

Intanto vorrei osservare che credere nei miracoli è più una debolezza che una forza. Ma è solo un mio punto di vista. Devo rispondere alla domanda, però, che più volte mi sono posto con parole diverse: è giusto disilludere la gente? A mio parere è sempre giusto, qualora si dica la verità. E quindi il problema è capire se si dicono cose vere o cose false. Il discorso non vale per i bambini. Non è giusto, ad esempio, che io dica ad un bambino persuaso dell’esistenza della Befana, che la Befana non esiste. Gli dico la verità, ma non è giusto che gliela dica. Se ne accorgerà da solo, la delusione sarà meno forte e non c’è rischio che si allontani affettivamente della madre a causa della delusione.

Diverso è il discorso per un adulto. Crede e spera, l’adulto, che pregando riuscirà ad ottenere un miracolo, la salvezza, ad esempio, di un figlio affetto da malattia grave e incurabile. Il miracolo non avviene. La delusione è fortissima e c’è il rischio che l’adulto in questione si allontani da Dio. Se non avesse avuto un concetto sbagliato di Dio, del Padre amorevole che salva bambini malati dal cielo, non sarebbe rimasto deluso e non avrebbe perso la fede.

E’ solo un esempio, ovviamente, non sempre avviene ciò che ho esposto. Alla domanda, però, se sia sempre giusto dire la verità a persone adulte, anche a costo di disilluderle, la mia risposta è affermativa.

Renato Pierri

Politicamente corretto

IlPasquino