Blog / Valentina Grimaldi | 09 Marzo 2018

La Dott.ssa Grimaldi risponde – Dopo il vaccino, il bambino è contagioso?

Questa è la penultima lettera che pubblichiamo per quanto riguarda il tema vaccinazioni. La settimana prossima la Dott.ssa Grimaldi concluderà l’argomento vaccinazioni rispondendo a due commenti/domande che ho ricevuto sui social la scorsa settimana. Successivamente andremo avanti con altri temi pediatrici, riprendendo in mano le lettere ricevute su altre tematiche.

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Mi chiamo Teresa, sono una nonna di 6 nipotini dai 3 mesi ai 10 anni. Ho insegnato biologia e chimica alle superiori per una vita, pertanto vorrei chiederle una cosa molto precisa: dopo una vaccinazione il bambino è contagioso? Mi interessa saperlo perché mio marito non sta bene e ricordo che quando mia sorella, più grande di me, aveva i figli piccoli il pediatra, le diceva che dopo il vaccino per qualche giorno non doveva far stare i bambini con nostra madre anziana. Grazie, Teresa (Udine)

Cara Teresa, la trasmissione del virus attenuato dal bambino vaccinato ai familiari o conviventi era possibile quando si somministrava l’antipolio per bocca (quello orale) realizzato con il vaccino chiamato Sabin dal nome dello scienziato che per primo lo realizzò. Ora non si usa più l’antipolio orale tipo Sabin, ma si usa il vaccino Salk, diverso dal Sabin, che si trova nell’esavalente e viene somministrato per via intramuscolare. Quando si usava l’antipolio orale era possibile una forma di contagio per i soggetti non protetti dal vaccino, i nonni di cinquant’anni fa, appunto; in quel caso nei giorni successivi alla vaccinazione, si consigliava a chi non era vaccinato di prendere delle precauzioni in presenza del bambino vaccinato contro la polio, come lavarsi molto bene le mani dopo il cambio del pannolino (perché le feci contaminate erano il tramite del contagio).
Oggi per l’antipolio non ci sono più problemi, ma anche per gli altri vaccini composti da virus vivi attenuati non sono stati descritti casi di malattia o contagio né tra i familiari sani né tra quelli immunodepressi.

Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie. Questa rubrica non vuole sostituirsi al medico curante né alimentare il fai da te, al contrario vuole indurre il lettore a riflettere su alcune tematiche comuni ai bambini ed alle famiglie per poi affrontarle nelle giuste sedi con il pediatra di fiducia o lo psicoterapeuta