Blog / In tre mesi | 24 Dicembre 2017

24 dicembre – Il presepe di Paci

Mi sono seduta accanto al presepe. È piccolo come la mia vita. È essenziale. Solo la grotta, Maria e Giuseppe. Come mi sento io. Sola e con l’essenziale. La culla è un foglio di carta bianca piegato ad arte. Mi ci infilerei dentro tutta, grande come sono. Mi infilerei in quella grotta sotto il cielo di carta azzurra e le stelle d’oro. Mi metterei sotto lo sguardo di due statue così piccole ma con gli occhi così dolci. Mi nasconderei dietro quelle rocce di cartapesta. Vorrei provare il freddo di quella neve di ovatta e rimarrei fino a notte. Tutta la notte ad aspettare le lucine dell’albero di Natale attaccate a questo cielo di carta argentata. Ad aspettare che si accendano. Non è che ho un momento di fede alta. Non è che ho un momento di avvento spirituale. Vorrei davvero due persone buone che mi guardano e una grotta in cui riposare. Perché non ne posso più di letti abitati. Grazie di questo presepe in questa chiesa vuota. Di questa vita che io non so più vivere. Ma tanto tu non mi fai domande. Non devo sapere le risposte. Devo sapere solo che non sono sola. Che ci sei.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.