Blog / In tre mesi | 14 Dicembre 2017

14 dicembre – In una stanza piccola

Sono con te in una stanza piccola. Ho sentito il dolore di non essere amata e mi sono stretta a te. Dolore immenso, amore immenso. Io non riesco ad amare René, non riesco. Manco di mani: non riesco più ad accarezzarlo. Manco di piedi: non riesco più ad andare da lui, i miei piedi mi portano lontano. Non riesco più a baciarlo. Le mie labbra desiderano riposare sulla pelle di chi amo. Il mio amore lo dico solo a te. Sono qui. Davanti a te. Dammi le tue labbra, le tue mani, i tuoi piedi. Dai vita al mio cuore. Sei così bello. E ti amo così tanto. Hai una bellezza che si vede solo ad occhi chiusi. Il paradiso sarà guardarti con gli occhi aperti. Sei così buono e ti amo così tanto. Sento le tue carezze sul viso e sulla pelle a ricostruire i confini della mia vita. Sono nuda con il cappotto e la sciarpa davanti a te. Il paradiso sarà stare pelle a pelle. Sei così tutto e ti amo così tanto. Sento la tua voce che mi parla senza parole. Il paradiso sarà il mio nome chiamato dalla tua bocca. Ora dobbiamo andare, abbiamo sempre poco tempo. Ma è così bello stare qui con te.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.