Blog / In tre mesi | 03 Dicembre 2017

3 dicembre – Ti basta pregare?

La Messa della domenica con le canzoni registrate. Non voglio muovere la bocca per cantare senza la voce. Marta lo fa, si diverte, io no. Ma già inizio a cantare con la voce sulla voce registrata. Amore mio, mi manchi da morire. Vorrei stare con te. Vorrei chiedere a chi ho accanto: ma a te basta pregare? Ti basta? A me no. Non voglio amare con i pensieri. Dopo un po’ mi prende un vuoto, un vuoto. Momenti veloci. Poco. Basta non parlare per non perdere il tempo. Appoggiarsi appoggiarsi e lasciare parlare quel poco tempo. Per un po’ basta ma poi non basta. Ti fai mille ragioni. Hai mille ragioni. Mille scuse. Tutto giustificato. E vai avanti. E dici, ora, fra un po’, domani, la settimana prossima. Ci vediamo. Ma di corsa. Puoi? Quando? Dove? Ma poi non basta. Non basta eppure è come “pietra angolare”. Come quella del vangelo la domenica a Messa. Così poco eppure regge tutto. Perché l’ho messo nel punto giusto e non c’è cosa che non poggi lì. E non c’è pensiero che non nasca lì. E non c’è nulla di me che non riposi lì. Ho trovato un tesoro e mi sono venduta la vita.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, in uscita per Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.