Blog / In tre mesi | 26 Novembre 2017

26 novembre – A pancia vuota

Oggi il prete diceva che non dobbiamo cercare Gesù solo per il pane, solo per le cose di questo mondo, ma che dobbiamo capire meglio Gesù e tutta la ricchezza eterna, la vita eterna che lui vuole donarci. A volte sono bambina, bambina come Marta. Che alza la mano in classe mentre la maestra spiega e spiega le cose belle con parole, grandi, lontane. Ma Marta è piccola e sta lì vicina e non capisce e alza la mano. E non capisce perché le cose belle, i grandi te le devono spiegare sempre con le parole lontane, alte. Solo che poi, invece, io sto zitta e non interrompo la predica perché lo so che non sono una bambina. Però dentro di me alzo la mano e ti dico: scusa prete ma io credo che Gesù è pane per la mia fame, che passa e poi torna e poi pane ancora per altra fame. È proprio lui che è così, che fa così. Allora io non devo capire: devo prendere Gesù che è prendere pane. Perché mi vuoi spiegare un pezzo di pane che si moltiplica e non finisce mai? Cosa c’è di più eterno di una fame sempre saziata e sempre più fame e sempre più saziata? Perché vuoi farmi pensare a pancia vuota?
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.