Blog / Lettere / Roberto Campopiano | 09 Ottobre 2017

Le Lettere di Roberto Campopiano – Le chiavi del nostro cuore non ci appartengono

Scrivere di Dio è cercare risposte, il nostro è un Dio silenzioso.
Cercare il volto del Signore è un’esperienza indescrivibile e chiede preghiera e silenzio. Molte risposte al desiderio di seguire il bene le troviamo nelle pagine dei Vangeli, alcune nelle righe della nostra vita.
Mi sono chiesto molte volte quale fosse la risposta migliore al sussurro di un uomo in Croce e al suo desiderio di acqua: se prendere la prima cosa che ci capita, un vaso pieno di aceto e dargliene da bere, rispondere così alle parole: “Ho sete”.
E ho così capito che le chiavi del nostro cuore non ci appartengono!
L’unica risposta che mi sento di dare nella libertà di figlio di Dio è riconsegnare quelle chiavi al legittimo proprietario, un Dio in Croce, capace di trasformare il mio cuore in una sorgente di acqua viva, necessaria perché Dio regni nella mia vita, perché il mio cuore sia forgia di speranza, forno di amore, roccia della fede.
La sete del nostro Dio è per me scelta definitiva di giustizia e pace, rimette le cose al loro posto, scrive storie di salvezza.
Essere di Dio è mettere da parte il proprio egoismo, non siamo in grado senza di Lui di fare il bene.
Non dobbiamo rassegnarci a chi ci dice che sono tempi bui, mettiamoci al servizio del Padre che conosce il nostro bene.

Roberto Campopiano ha 35 anni, proviene da una famiglia numerosa di Salerno. Lavora a Trento come impiegato, laureato in legge, studia teologia. E’ stato educatore di Azione Cattolica per molti anni, attualmente si occupa di politica.