Roberta Siciliano – Romanzi senza tempo: L’isola di Arturo, di Elsa Morante

Il romanzo è ambientato a Procida nel 1938: Arturo, orfano di madre, vive sull’isola in quasi completa solitudine poiché il padre, Wilhelm, indifferente al figlio, è sempre via per lunghi viaggi.
Gli unici compagni sono il suo amico Silvestro e la sua cagnolina.

L’opera si inserisce nel genere del “romanzo di formazione”, un tipo di narrazione che percorre le tappe più significative della crescita e della maturazione di un adolescente verso l’età adulta. 

Come ha scritto Cesare Garboli nell’introduzione all’Isola di Arturo, penso che l’intero romanzo sia una iniziazione alla vita attraverso tutti i suoi misteri.
Arturo prova la solitudine dello stare senza padre per molti mesi e del crescere da solo, senza alcuna persona a fianco se non Silvestro che si prende cura di lui nutrendolo con latte di capra.
Il tempo passa e Arturo scopre la gelosia all’arrivo della sposa del padre: Nunziatella.
Gelosia che si trasforma in amore e allora Arturo conosce il ‘divino’ in ogni singolo oggetto, in ogni singola ‘forma’, vede in Nunziatella quell’amore che gli è stato negato dal destino: l’amore della sua mamma.
La protezione, i gesti, persino il volto, non fanno che ricordargliela.
Nunziatella è sensazione e atto, è forma e contenuto, è centro di ogni pensiero.
Il meccanismo però si interrompe, qualcosa si inceppa e Arturo, stanco dei suoi sogni, libera le sue emozioni.
Un rapporto di odio-amore si instaura tra i due personaggi.
Elsa Morante, ancora una volta, dimostra di analizzare il personaggio magistralmente.
Talvolta con un gesto, con un pensiero, con una sensazione e talvolta con la descrizione di un paesaggio, di quelli “alla Morante” che, anche se non li vedi, te ne innamori. 

Arturo vive un rapporto conflittuale anche con il padre, soprattutto dopo aver scoperto il perché di quei misteriosi viaggi e se ne allontana.  

Il romanzo si conclude con una vena malinconica e ogni pagina del memoriale del ragazzo, che giunge al termine all’età di sedici anni, è quindi un percorso di crescita, di scoperta, di sconfitta ma allo stesso tempo di rinascita e di purificazione.

Premio Strega nel 1957: meritatissimo.

Roberta Siciliano è nata a Milano il 05/06/1991 e vive a Soverato (provincia di CZ) ed è studentessa di Medicina e Chirurgia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Amante della lettura ha creato nel 2010 la pagina Facebook Voce del verbo leggere