Blog / Una donna nel Vangelo | 23 Giugno 2017

Sabato 24 Giugno – Tutto ciò che viene da Dio

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Lc 1,57-66.80

Tutto ciò che viene da Dio.
Va accolto nel silenzio.
Va vissuto nella gioia e nello stupore.

Tutto ciò che viene da Dio.
Ha un nome.
Un nome solo.
Solo quello.

Tutto ciò che viene da Dio.
Fa tornare la voce.
Per lodare e per benedire Dio.
Porta il timore di Dio.
Porta la gioia di Dio.
Porta lo stupore di Dio.
C’è solo da accogliere tutto quello che viene da Dio .
E custodirlo.
Nel proprio cuore.
Se è Dio, porta vita.
Sempre.
Se è Dio, porta gioia.
Sempre.
Se è Dio, ha un nome.
Sempre.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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