Blog / Renato Pierri | 21 Giugno 2017

Le Lettere di Renato Pierri – Poveri omosessuali maltrattati da confessori incoscienti

“Uno dei dilemmi che più di tutti mi teneva tragicamente a disagio e fuori dal mondo era questo: «se io esisto in natura, come sarebbe a dire che i miei “atti” sessuali sono “contro natura”?» Uno dei cliché con cui i confessori più frequentemente sferravano il colpo di grazia era che anche l’alcol esiste in natura, ma l’alcolista deve impegnarsi a non bere oppure anche la pedofilia o la bestialità esistono nella realtà umana, ma vanno curati. Sbigottito, non riuscivo nemmeno a comprendere io stesso cosa mi lasciasse tanto attonito, ma poi l’afferravo. Era l’incapacità dei confessori di avere quell’ascolto tenero, affettuoso e sereno cui ora sono chiamati”. Queste cose da brividi le scrive una persona omosessuale sul blog “Come Gesù” del prete e scrittore Mauro Leonardi. Tragicamente a disagio e fuori dal mondo per i discorsi strampalati, assurdi, insensati, che gli facevano i confessori. Anziché ridere loro in faccia, giacché i discorsi avevano anche del comico, il religioso signore omosessuale restava tragicamente a disagio. Intanto non c’era logica nel discorso dei bravi confessori, giacché non si può fare il parallelo tra una cosa (l’acol) esistente in natura e una persona esistente in natura, la persona omosessuale. Discorso, ad ogni modo, sempre sbagliatissimo, giacché l’alcolista fa seriamente male a se stesso e alla società, la persona omosessuale, amando una persona del suo stesso sesso, non fa male a se stesso, non fa male alla società, e sicuramente fa piacere al buon Dio. Gravissimo l’errore di paragonare l’omosessualità alla pedofilia per ragioni così evidenti che è superfluo spiegare. Ridicolo nonché offensivo il paragone con la zooerastia. Povere bestiole! Evidentemente i confessori del religioso signore omosessuale non si facevano scrupoli. Ma, gentile signore, a lasciarla attonito, sbigottito, non sarebbe dovuta essere solo l’incapacità dei confessori di avere quell’ascolto tenero, ma soprattutto l’incapacità di ragionare e l’incapacità di rispettare il prossimo.

Renato Pierri

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