Blog / Roberta Siciliano | 12 Maggio 2017

Le Lettere di Roberta Siciliano – Gli altri siamo noi: vaccini e obbligatorietà

Oggi è comparso un titolo in quasi tutti i giornali: “Vaccini. Pronto decreto legge per l’obbligo a scuola”.

Una notizia di cui il settore medico (e non solo) va molto fiero.

Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, sta finalmente prendendo le redini della situazione: abbiamo superato i 2000 casi di morbillo in Italia.

In più articoli vengono riportate le parole della Lorenzin in proposito: “Ho pronto un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. L’ho mandato oggi al presidente del Consiglio e lo porterò domani in Consiglio dei ministri”.

Qual è lo scopo?

Ridurre drasticamente fino ad azzerare la circolazione del virus del morbillo e non solo (sono infatti molti gli altri importanti patogeni che rischierebbero di ritornare se si lasciasse libertà di scelta nella vaccinazione).

In questo modo si renderebbero obbligatorie tutte le vaccinazioni previste nel nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-19.

Nel 1967, in realtà, esisteva già un obbligo alla vaccinazione per poter accedere a scuola: questa stessa imposizione è decaduta nel 1999, ragion per cui al giorno d’oggi è possibile accedere ed essere iscritti pur non avendo presentato il certificato di vaccinazione.

Si tratta di far ritornare, dopo ben 18 anni, un obbligo che si rende necessario a tutela della salute dell’intera popolazione, già attuato per gli asili comunali e convenzionati, tra l’altro, da alcune regioni (Emilia Romagna, Trieste-Friuli Venezia Giulia e Toscana).

Un obbligo più che giusto: il diritto allo studio non deve essere soltanto priorità di chi è sano.

Hanno diritto allo studio anche i bambini trapiantati, con leucemia, immunodepressi che non possono eseguire le vaccinazioni e devono rimanere in ambiente protetto.

Ribadisco, ancora una volta, che la vaccinazione nasce come pratica di comunità: non bisogna essere egoisti e pensare non ci riguardino le storie dei bambini ammalati che non possono effettuare la vaccinazione, ricordiamoci che, prima o poi, come cantava Umberto Tozzi in una sua famosa canzone, “gli altri siamo noi”.

Concludo con un pezzo dell’ultimo intervento del dottor Roberto Burioni in merito alla libertà di scelta tanto invocata dagli antivaccinisti: “Gli antivaccinisti invocano la libertà di scelta. Ma non si può invocare la libertà di scelta quando la scelta che si pretende di potere fare danneggia gli altri. Chiedere di essere lasciati liberi di non vaccinare i propri figli è come chiedere di essere lasciati liberi di guidare ubriachi.

La libertà non è questo. La libertà è altra cosa”.

 

Fonti:

https://www.facebook.com/robertoburioniMD/photos/a.2045888082303031.1073741828.2045450802346759/2315352022023301/?type=3&theater

 

Roberta Siciliano è nata a Milano il 05/06/1991 e vive a Soverato (provincia di CZ) ed è studentessa di Medicina e Chirurgia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Amante della lettura ha creato nel 2010 la pagina Facebook Voce del verbo leggere