Le Lettere di Roberta Siciliano – Vaccino HPV: la disinformazione di Report
Lunedì sera è andata in onda un’inchiesta su Report riguardante la vaccinazione contro HPV, acronimo che sta per Papilloma Virus Umano.
Per tutta la durata del servizio (ben 23 minuti) se ne sono viste e sentite di tutti i colori, giusto per elencarne qualcuna:
1) Il maschio è portatore sano del virus;
2) presunta resistenza dei medici a segnalare gli effetti collaterali lamentati in seguito alla vaccinazione;
3) messa in evidenza del bilancio dei soldi pubblici spesi per vaccinare contro il virus anziché insistenza sulla prevenzione;
4) largo spazio ad individui senza alcuna autorevolezza in materia;
5) fiale di vaccini costituite da alluminio, polveri di silicio, di rame, di stagno, di piombo, di ferro-cromo, di acciaio e di ferro-zinco.
Ultimamente siamo più che mai invasi da cattiva informazione in materia di vaccinazione e da un servizio pubblico in onda su Rai Tre non mi aspettavo certo una così accanita tesi a sfavore della vaccinazione.
Come ha sostenuto in un intervento sulla sua pagina Facebook il dottor Roberto Burioni, medico e docente di Microbiologia e Virologia nonché specialista in Immunologia clinica, “diffondere la paura raccontando bugie è un atto grave e intollerabile. E’ abusare in maniera perversa della libertà di opinione. E’ come gridare “c’è una bomba” in uno stadio affollato per vedere la gente che fuggendo calpesta i bambini.”
Qual è la verità riguardo il Papillomavirus e la vaccinazione contro di esso?
HPV è un virus a DNA di cui ne sono stati identificati oltre 100 tipi infettanti l’uomo: tra questi circa 40 sono risultati associati a patologie del tratto ano-genitale e 12 tipi individuati sono stati definiti come agenti oncogeni, ossia in grado di provocare il 100% dei tumori della cervice uterina, il 70% della vagina e il 50% dei tumori del pene.
La via di trasmissione prediletta dal virus è, infatti, quella sessuale tramite contatto con cute o mucose.
L’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione: si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita.
HPV è un virus femminicida (ogni anno, in Italia, sono circa 3.500 le donne che si ammalano di cancro del collo dell’utero) ma proprio per la presenza di condilomi e tumori anche nel sesso maschile, non si può definire “il maschio portatore sano del virus” (1 informazione inesatta).
Nel 2006 l’EMA (European Medicine Agency) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) hanno autorizzato la vaccinazione contro HPV.
Esistono due tipi di vaccini approvati:
– Cervarix;
– Gardasil.
Entrambi sono efficaci nella protezione contro i genotipi 16 e 18 (i più pericolosi che causano la maggior parte dei tumori del collo dell’utero), il Gardasil in particolare è efficace anche nella prevenzione dei genotipi 6 e 11 (che causano la maggior parte delle verruche genitali).
Come ha ribadito la SIV/ISV (Società Italiana di Virologia) per smentire l’inchiesta di Report, essi sono dotati di “un profilo di altissima sicurezza ed estrema efficacia” provato da studi scientifici in materia.
Prima dell’immissione in commercio di un farmaco, infatti, esistono molti passaggi di verifica e se anche uno di questi fallisce, il farmaco non viene ad essere messo in circolazione.
Continuando a citare la risposta della SIV: “la correlazione tra gli effetti collaterali del vaccino, che nel servizio televisivo venivano attribuiti all’adiuvante chimico e ad altri potenziali contaminanti metallici, è smentita da ricerche approfondite e da studi effettuati su centinaia di migliaia di pazienti”.
La 4) e la 5) informazione appaiono così decisamente smentite su base scientifica.
In ultimo è fondamentale sapere che esiste un servizio attivo di Farmacovigilanza al quale ogni cittadino può facilmente segnalare direttamente e autonomamente un effetto collaterale nei confronti di un farmaco.
La resistenza dei medici a segnalare effetti avversi lamentati in seguito alla vaccinazione non ha dunque ragione di esistere.
Ulteriori informazioni utili da sapere su HPV:
– La trasmissione attraverso contatti genitali non penetrativi è possibile, pertanto l’uso del preservativo, sebbene riduca il rischio di infezione, non lo elimina totalmente dal momento che il virus può infettare anche la cute non protetta dal profilattico. Numerosi studi concordano nel ritenere la giovane età, il numero dei partner sessuali e la giovane età al momento del primo rapporto sessuale, i fattori di rischio più rilevanti per l’acquisizione dell’infezione da Hpv.
– Il vaccino lo possono fare entrambi i sessi a qualsiasi età. Essendo però che HPV si trasmette per via sessuale, l’età migliore per farlo indicata è tra i 9 e i 12 anni fino ai 25 anni di età (in quanto poi si inizia a fare prevenzione con il Pap test a cui si è sottoposte gratuitamente ogni 3 anni). E’ importante farlo prima per una questione di efficacia, a 12 anni ancora nella maggior parte dei casi non si hanno rapporti sessuali. Una volta avuti i rapporti sessuali se il virus è presente appare praticamente inutile la vaccinazione.
Concludo completamente d’accordo con il giornalista Enrico Mentana il quale afferma che: “tanti avvelenatori di pozzi non aspettavano altro, come si è visto già da pochi minuti dopo la fine della puntata di Report. E il rispetto della scienza e delle strutture che tutelano la nostra salute collettiva sta su un altro livello rispetto alla bega grande o piccola del sistema. E’ una battaglia mondiale, quella contro l’oscurantismo dei No Vax. Non si combatte con le granitiche certezze, che sempre sono destinate a essere incrinate. Ma se ha un senso la lezione di chi ha cambiato il mondo, Pasteur, Sabin e tanti altri, non possiamo tornare all’equivalenza con i guaritori e gli stregoni, scalabili dalla tessera sanitaria”.
Fonti:
http://www.epicentro.iss.it/problemi/hpv/hpv.asp
https://www.facebook.com/robertoburioniMD/?hc_ref=PAGES_TIMELINE&fref=nf
https://www.facebook.com/enricomentanaLa7/?hc_ref=PAGES_TIMELINE&fref=nf
https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/04/18/risposta-societa-italiana-virologia-report/
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Roberta Siciliano è nata a Milano il 05/06/1991 e vive a Soverato (provincia di CZ) ed è studentessa di Medicina e Chirurgia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Amante della lettura ha creato nel 2010 la pagina Facebook Voce del verbo leggere