METRO – Se dj Fabo mi chiedesse…
Venerdì 26 gennaio avevo raccontato in “Cosa diresti a dj Fabo…” che il direttore di METRO mi aveva chiesto di parlare di dj Fabo. Le reazioni successive sono state per me molto interessanti e, grazie a quella discussione, ho scritto il pezzo che è stato pubblicato oggi. Grazie a tutti!
Molte persone mi chiedono cosa direi a dj Fabo che ha chiesto di accedere all’eutanasia. Rispondo che sarei molto felice che mi volesse parlare: vorrebbe dire che, nonostante un prete incarni tutto ciò che va contro la sua richiesta, almeno nel mio caso, sarebbe caduto il principale ostacolo al dialogo: ci sarebbe il presupposto di ogni “direi”, l’incontro. Infatti, la difficoltà enorme che sentirei a parlare a dj Fabo sarebbe quella di essergli estraneo, di correre il rischio di essere uno che finge di entrare nel suo dolore per distribuire consigli: io a lui, come se la sua vita fosse uguale alla mia quando la vita di un tetraplegico cieco è per me inimmaginabile. Quindi, se dj Fabo mi chiedesse di stare con lui, intendo non per parlare di ciò che ci divide ma anche solo per stare con lui, in primo luogo eviterei di spiegargli la dottrina cattolica sull’eutanasia. Sarei confortato in ciò dal Papa che recentemente ha detto: Non si deve spiegare. Sentite bene questo: se tu hai un amico che non crede tu non devi dire: tu devi credere per questo, per questo, e spiegargli tutte le cose. Questo non si deve fare! Si chiama proselitismo, e noi cristiani non dobbiamo fare proselitismo. Cosa si deve fare? Vivere in modo tale che sia lui a chiedermi: Perché vivi così? E lì sì spiegare.
Tratto da METRO
Qui l’intervento del Papa a Guidonia dove, tra l’altro, dice le parole sul proselitismo che cito