Blog / Una donna nel Vangelo | 16 Ottobre 2016

Lunedì 17 Ottobre – Placa Lui la mia sete

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio». Luca 12,13-21

La vita non dipende da ciò che si possiede.
Ma da chi mi possiede.
L’ho capito con te.
Sono ricca di te.
Altro non desidero.

Della vita non si può mettere da parte nessuna ricchezza.
Io il domani non lo conosco.
Conosco il presente.
Tutto quello che possiedo, arricchisce il mio presente.
Posso vivere solo il mio oggi.

La mia vita ha dato frutto abbondante.
Mi basta.
Mi avanza.
Riposo con Dio.
È Lui il mio pane.
Placa Lui la mia sete.
È Lui la mia felicità.
Lui abita il mio presente.
Lui possiede la mia vita.
È Lui il granaio in cui custodisco ogni mio bene.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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